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Roma, choc alla Sapienza: docente abusa di una studentessa

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Attenzioni decisamente troppo intime quelle che un docente universitario dell’ateneo La Sapienza di Roma ha rivolto ad una sua tirocinante 25enne. Il professore ha invitato la ragazza nel suo studio per parlare di medicina terminando poi il colloquio con baci  sul collo e palpeggiamenti al seno.

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La invita a colloquio per parlare di medicina ma abusa di lei

I fatti risalgono al 23 ottobre 2020. In questa data la giovane riceve un messaggio dal professore che le chiede di andare a colloquio nel suo ufficio universitario per discutere di questioni inerenti la medicina. La ragazza è lusingata dalla proposta, in quanto il professore è una persona stimata all’interno dell’università;  nonché chirurgo di ottima reputazione. 

La ricostruzione dei fatti 

Siccome non era la prima volta che i due chiacchieravano di problematiche relative alla medicina, la ragazza — secondo gli inquirenti — è arrivata al colloquio tranquilla. La 25enne ha riferito di essersi seduta e che il pr0fessore inizialmente ha affrontato gli argomenti accennati per messaggio telefonico; tuttavia, il tono accademico è durato poco  infatti il professore ha poi orientato la discussione su tematiche decisamente meno professionali. La giovane intuisce dove vuole andare a parare l’uomo e si irrigidisce. 

A questo punto il professore ritorna a parlare di medicina. La discussione tra i due è terminata, la ragazza si alza e concentra la sua attenzione su un calendario presente nello studio. Sarebbe a questo punto che il professore, secondo l’accusa, azzarda l’approccio. Si avvicina alla ragazza, la bacia e le palpa il seno. La giovane è scioccata e senza dire niente scappa via. Dopo qualche giorno denuncia di esser stata vittima di abusi sessuali.

La versione del docente e la decisione del Pm

Ma la versione del docente non tarda ad arrivare. L’uomo non ha negato l’incontro, ha piuttosto sostenuto di aver ricavato dalla lettura di alcuni messaggi della ragazza la sensazione che l’allieva nutrisse interesse nel coltivare un rapporto più intimo.

Sarebbero stati alcuni cuoricini negli sms a trarre in inganno l’uomo. Ma il pubblico ministero non ha creduto alla sua versione dei fatti. Il professore è infatti accusato di violenza sessuale e nei suoi confronti è stato chiesto il rinvio al giudizio. La ragazza invece avendo concordato e ricevuto il risarcimento danni non si costituirà parte civile.

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