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Roma, continua la strage di tartarughe: uccise e cotte alla brace insieme alle castagne (FOTO E VIDEO)

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tartarughe uccise e mangiate

Continua la strage di tartarughe in via Piero Corti. Nonostante le continue denunce fatte dall’ex delegato all’Ambiente e ai Rifiuti al VI Municipio di Roma Le Torri Marco Doria, qualcuno prosegue nella sua “opera”. Il primo grido dall’allarme Doria lo ha lanciato il 2 novembre, quando, in una struttura abbandonata a Ponte di Nona, nella zona di Colle degli Abeti, aveva trovato una quarantina di gusci di tartarughe ormai vuoti.

Gli animali erano stati uccisi brutalmente, il carapace spaccato, e poi cotti “alla brace” utilizzando un carrello della spesa come se fosse un barbecue. Tutto era stato testimoniato con foto e video. A risposta di questo, il presidente del Municipio, Nicola Franco, aveva promesso un intervento immediato, ma le cose sono rimaste immutate.

La nuova mattanza

Oggi la nuova scoperta. Altri gusci di di decine di tartarughe spaccati e svuotati, una visione davvero terrificante. “Sono animali appena uccisi – spiega Marco Doria, che ha fatto un ulteriore sopralluogo nella struttura in cemento, abbandonata da anni dopo che la società immobiliare è fallita – Lo dimostra il fatto che i resti sono ancora freschi. Qui, inoltre, ci sono rifiuti diversi rispetto all’ultima volta in cui sono venuto. E, accanto alle tartarughe uccise, ci sono castagne“.

Anche questa volta i poveri animali – che ricordiamo sono una specie protetta – sono stati cotti utilizzando il carrello della spesa. Intorno il degrado: rifiuti, erba alta, resti di cibo. Qui ormai conoscono tutti quello che succede in questa struttura, diventata il rifugio di sbandati e persone poco raccomandabili, ma nessuno fa niente per risolvere la situazione in maniera definitiva. 

Strage continua

Due settimane fa un’altra mattanza: altre decine di tartarughe uccise erano state trovate durante un controllo effettuato da Doria, che anche in quell’occasione aveva documentato la morte degli animali e il profondo degrado e insicurezza del manufatto. Lo stabile abbandonato, infatti, peggiora di volta in volta. Gli accumuli di rifiuti aumentano, così come i resti di animali uccisi. I segni evidenti dei bivacchi dimostrano che il manufatto è abitato, nonostante la mancanza di allacci. E, ovviamente, qui vengono anche fatti i bisogni. “Ormai è una situazione di emergenza che va risolta al più presto”, sostiene Doria. 

Roma, uccidono brutalmente e mangiano 40 tartarughe: carrello della spesa usato come barbecue

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