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Roma, tartarughe uccise e mangiate: individuata una delle occupanti dello stabile dove è avvenuta la mattanza

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tartarughe uccise e mangiate a Roma

40 tartarughe uccise senza pietà, cotte usando un carrello della spesa come se fosse un barbecue e poi mangiate. L’atrocità, come vi abbiamo raccontato nei giorni scorsi, è avvenuta in un edificio abbandonato a Roma, in zona Ponte di Nona. Ma adesso pare che le forze dell’ordine siano riuscite a individuare almeno una degli occupanti della struttura. Le indagini sono partite dopo la denuncia fatta dall’ex delegato all’ambiente Marco Doria.

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Strage di tartarughe, individuata una delle occupanti dello stabile

Si tratta di una donna che da qualche settimana vive nel manufatto dove sono state ritrovate le decine di carcasse di tartarughe uccise e poi mangiate. La donna, fino a qualche tempo fa, viveva nei pressi dell’ex palestra Heaven, in via Don Primo Mazzolari, struttura vandalizzata da sconosciuti lo scorso maggio. La donna aveva abbandonato la zona dopo che avevano dato alle fiamme il giaciglio in cui dormiva.

Sarà sicuramente impossibile capire chi, tra i vari senzatetto, ha compiuto la strage di tartarughe. Tra loro, secondo alcune testimonianze, ci sono anche individui violenti. Anche la stessa clochard individuata dalle forze dell’ordine sembrerebbe essere nota per il suo carattere violento. “Se è la signora che si trovava davanti ex centro Heaven – dichiara il Presidente del VI Municipio Nicola Franco – è stata più volte attenzionata dalla Croce Rossa, dal Municipio VI e dalla sala operativa del servizio sociale. Non si fa aiutare e non prevedendo la legge il ricovero coatto, non si può fare altro. Domani provvederemo nuovamente a verificare se sta alloggiando nello stabile e attiveremo nuovamente tutti i servizi necessari. Lo stabile entro fine anno verrà messo a bando”.

Ma lo stabile, che appartiene a una società immobiliare ormai fallita, è in mano a un curatore immobiliare. Bisogna vedere se, invece che a bando (non è un bene pubblico), finirà piuttosto che all’asta per sanare i debiti lasciati dalla società. Foto di Marco Doria.

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