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Roma, disastro metro e nuove promesse: ”Faremo manutenzioni, ma ci vorranno 5 anni. Colpa amministrazione precedente”

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Roma, disastro trasporto pubblico: linea A chiusa la sera fino al 2023

Roma. E’ ormai diventato un incubo prendere la metro la mattina nella Capitale. Anzi, in realtà, qualsiasi tipologia di trasporto pubblico. Una vecchia verità a cui gran parte dei pendolari si erano abituati. Ma negli ultimi giorni c’è stato un netto peggioramento che ha risvegliato i cittadini dal torpore e dalla rassegnazione. I treni sotterranei, le linee metropolitane, quelli su cui i lavoratori fanno maggior affidamento nelle prime ore del mattino per recarsi ai luoghi di travaglio, stanno proprio in questi giorni danno il peggio di sé. Paradigmatico è il caos generatosi nella mattinata di ieri: prima il blackout, poi la mancanza di convogli, le navette sostitutive e la circolazione in ritardo anche sull’altra tratta, quella della metro B. Insomma, il lavoro e le sue problematiche sono l’ultimo dei problemi per i cittadini romani, poiché prima bisogna arrivarci. 

L’incubo di ieri sulla metro B di Roma

Ieri mattina non c’erano treni ed Atac è stata costretta, all’improvviso, a fermare le corse e sospendere definitivamente il servizio metro della linea B1. Chi doveva scendere tra la fermata di Piazza Bologna e il capolinea Jonio ha disagi e problematiche di non poco conto. Il Comune di Roma aveva anche contattato l’azienda del trasporto pubblico, per avere spiegazioni in merito. La risposta è stata che il problema era dovuto a una serie di treni guasti o in manutenzione, quindi impossibilitati a partire. Dunque pochi treni e ridotti anche in pessime condizioni. Ovviamente, il tutto è successo all’improvviso, dopo le 8.00 del mattino.

Manutenzioni si, ma ci vorranno 5 anni

Oggi, poi arriva il battibecco tra l’assessore ai trasporti della giunta Gualtieri Eugenio Patane’ e l’opposizione rappresentata dal Movimento 5stelle, durante il quale è emersa una mezza amarissima verità. Le manutenzioni sono indietro di anni luce, il piano non è mai stato rispettato. Ci vorranno più di 5 anni per assestare la situazione, e si parla di un enorme piano Marshall per poter risollevare la situazione. “Abbiamo comprato un pacchetto di 30 treni ma ci vogliono due anni e mezzo prima che arrivino, vanno costruiti”. L’amara verità giunge direttamente dall’assessore ai trasporti.

Attacco al M5S di Patane’

Poi, ha aggiunto che blocco del servizio sulla linea B della metropolitana di Roma, avvenuto ieri, sarebbe dovuto “in parte a un sabotaggio, in parte dalla situazione che ci hanno lasciato i signori del M5s nella precedente amministrazione. Un operato del quale si dovrebbero vergognare, hanno lasciato Roma senza la revisione dei treni per la metro A e B e non hanno neanche messo i soldi per poterla fare sui treni di metro C”.

La risposta di Ferrara

“Sulla Metro B1 sono disponibili solo 13 convogli su 37, con la linea che ieri rimane chiusa dalle 06.30 alle 19.30, eppure l’assessore alla Mobilità Eugenio Patanè grida al complotto e avanza l’ombra del sabotaggio su di un tornio che avrebbe causato l’interruzione dell’intera circolazione. Eppure la storia è nota: i locomotori guasti sono 5, altri 4 sono in revisione perché hanno superato la soglia di 1,6 milioni di km. La stessa situazione di penosa penuria dei treni si registra sulla tratta Roma-Lido. Insomma, invece di gridare al Gombloddo! l’assessore Patanè pensi a un programma sostenibile di manutenzioni e attivi delle revisioni veloci, precise e affidabili, esattamente come avevamo iniziato a fare noi quando eravamo al governo della città”. Così si è espresso in una nota il consigliere e vicepresidente dell’Assemblea capitolina Paolo Ferrara (M5S).

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