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Roma, droga dello stupro venduta sul dark web: 7 arresti e 60 perquisizioni

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Arrestato dalla polizia un 54enne pluripregiudicato che nonostante il divieto di avvicinamento è stato trovato sotto casa dell'ex

Indagini serrate coordinate dalla Procura della Repubblica di Roma che hanno portato la Polizia ad eseguire 60 perquisizioni in tutt’Italia e a eseguire un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Gip capitolino, nei confronti di sette persone, di cui uno ai domiciliari, gravemente indiziati di importazione di ingenti quantitativi e cessione di stupefacenti, nello specifico: droga dello stupro (gammaburilattone), mefedrone e cocaina.

Le indagini per ricostruire il commercio di droga

Si tratta dell’epilogo di una fitta attività investigativa degli agenti della Polizia giudiziaria e della Polizia di Frontiera area Fiumicino, coordinati dal servizio centrale operativo e dalla direzione centrale per i servizi antidroga, con coinvolgimento della squadra Mobile di 45 province che ha portato in diversi periodi a 87 arresti per detenzione ai fini di spaccio e al sequestro di 200 chili di droga dello stupro, pari a circa 38mila dosi singole, nonché all’oscuramento di cinque siti internet utilizzati come canale di approvvigionamento della droga.

La droga dello stupro è uno stupefacente particolare che viene utilizzato per soggiogare la volontà degli assuntori, generalmente ignari, che creano il loro uno stato di semi coscienza e amnesia, al fine di abusarne sessualmente o per perpetrare violenza e raggiri, ma anche per finalità voluttuarie ed è di rapida diffusione negli ambienti socio ricreativi e ludici. La mancata inclusione della sostanza nella legislazione di vari Paesi europei tra le tabelle di stupefacente la cui cessione è vietata, ne ha favorito la diffusione. È stata, infatti, accertata la rapida circolazione della sostanza stupefacente in oggetto, soprattutto online, la vendita a cifre irrisorie, la crescente minaccia alla salute dei consumatori, il forte rischio di dipendenza.

Le tecnologie ‘aiutano’ il commercio dello stupefacente

L’utilizzo di tecnologie ha reso ancor più facile la diffusione della droga, grazie alla possibilità di ordinarla online e riceverla direttamente a casa, all’invenzione di ‘stampatori’ chimici a tre dimensioni permette agli individui di produrre a casa la propria personale sostanza. Anche i tentativi di fermare il commercio online intervenendo con mezzi repressivi sul web in chiaro, ha spostato il commercio sul dark web, con transazioni per mezzo di bitcoin e altre criptovalute. Gli investigatori hanno accertato che alcune società online con sede in Olanda hanno venduto prodotti solo in apparenza riconducibili alla detersione e alla pulizia, ma di fatto contenevano gammabutirrolattone puro.

Le risultanze investigative hanno scovato uno scenario allarmante sulla diffusione della sostanza che veniva rifornita soprattutto per mezzo di siti internet olandesi, dove la sostanza può essere commercializzata, favorendo una nuova forma di imprenditoria criminale “fai da te”. Un sistema di commercio difficile da scardinare perché permette l’accesso al mercato clandestino di un gran numero di clienti e permette ai consumatori, anche più giovani, di comprare la sostanza direttamente da casa, senza dover contattare lo spacciatore, potendo inoltre mantenere la riservatezza del contenuto.

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