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Roma, documenti falsi e furti seriali nelle palestre: svelata organizzazione operativa in tutta Italia

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furti palestre Roma

Roma. Avevano deciso di prendere di mira le palestre di una nota catena presente su tutto il territorio nazionale, ma non di certo per frequentarne i corsi o mettersi in pari per l’estate. Il loro obiettivo erano gli oggetti di valore che vi si trovavano al suo interno. Le indagini poi, hanno rivelato come i furti messi in atto facessero parte di un sistema molto più ampio e complesso. 

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Arrestati due cittadini romeni per furti nelle palestre “Virgin Active” 

Due cittadini romeni, un uomo di 38 anni e una donna di 40, gravemente indiziati di aver commesso una serie di furti di orologi di pregio, carte di credito e somme di denaro all’interno degli spogliatoi di diverse palestre “Virgin Active” site non solo nella capitale ma anche in Milano, Torino, Brescia, Bologna e Verona. Diverse erano state le segnalazioni, e così gli investigatori si erano messi sulle loro tracce già dai primi colpi messi a segno. Alla fine, dopo un’intensa attività di osservazione e controllo effettuata all’interno di diverse palestre nella capitale, sono riusciti  a intercettare i due complici all’interno della struttura di Via Cina e a bloccarli. 

La refurtiva ritrovata dagli agenti

 Sottoposti a perquisizione personale l’uomo è stato trovato in possesso di numerosi attrezzi atti allo scasso, della somma di 415 euro di cui lo stesso non ha saputo giustificare il possesso, e di un badge di ingresso del circuito Palestre Virgin Active, oltre a due bracciali di gomma, ottenuti previa iscrizione, con i quali lo stesso poteva accedere a qualsiasi struttura sportiva della Virgin Active. All’interno della borsa della donna, invece, sono state rinvenute diverse banconote di vario taglio per un totale di 6.520 euro delle quali la stessa non è riuscita a giustificarne il possesso.

Un’organizzazione operativa in tutta Italia

La complessa attività d’indagine ha disvelato una struttura ben organizzata, operante in tutta Italia, con la predisposizione di numerosi documenti falsi e camuffamenti per cambiare identità al fine di eludere le indagini.  Gli accertamenti hanno portato alla luce uno strano comportamento dell’utilizzatore della scheda di accesso alle palestre: nel giro di 15 giorni, infatti, sono risultati 56 ingressi in varie province italiane, come se fossero sopralluoghi finalizzati al furto e non  sedute di allenamento.

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