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Il prof ci prova con la studentessa di 16 anni: il preside lo sapeva

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Nuove regole dress code a scuola

Roma. A quanto pare, il dirigente dell’istituto scolastico Albertelli, in cui avvenivano le avances da parte del prof, sapeva tutto sulla questione. Era stato informato dei fatti dalla famiglia stessa della 16enne che aveva raccontato direttamente al preside dei messaggi che la ragazza avrebbe ricevuto a partire dal mese di giugno.

Il prof che ci provava con la 16enne

A scriverle, come già raccontato nei nostri articoli precedenti, era il suo professore di circa 35 anni. All’interno dei messaggi, oltre ad espressioni abbastanza ambigue, c’erano delle avances tutt’altro che implicite: era evidente che c’era un continuo tentativo da parte del prof di annullare completamente i ruoli reciproci e, con ciò, anche le distanze rispetto alla sua studentessa. Frasi abbastanza chiare, rivelatorie delle sue reali intenzioni: ” tu attenti alla mia vita”, “vi siete divertite? Rimorchio?”, e ancora, come riporta anche Repubblica: ”mi spiace che non ti abbia salutata bene, cerchiamo di recuperare al più presto”.

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Il preside lo sapeva

Ma non è tutto, perché tutte queste espressioni puntavano anche ad uscire insieme, per bere una birra (nonostante la minore età della giovane), oppure andare insieme ad una mostra. Tutti elementi però che non sono finiti al centro di alcuna ispezione interna da parte della scuola stessa. Ora, però, la famiglia della 16enne ha chiesto al preside Antonio V. di non procedere con ulteriori accertamenti per tutelare al massimo la privacy della ragazza e per scongiurare anche relativi giudizi indesiderati. Alla fine, senza prove concrete e senza l’ok per agire, il dirigente può solamente prendere atto dell’accaduto. Il docente che insegna in un liceo nei pressi di via Casilina avrebbe potuto rischiare almeno una sanzione disciplinare, in concomitanza delle raccomandazioni contenute in una precisa circolare interna firmata a fine gennaio 2021, nella quale si vietava l’uso di social network e messaggistica in ambito scolastico” per motivi che “non rientrano nella sfera dell’istruzione, della formazione e dell’orientamento”.

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