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Roma, mega-truffa da 30 milioni: la Metro C gonfia i costi sulla ‘sicurezza’

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lavori metro A

Metro C, la terza linea metropolitana di Roma, sta creando grande trambusto e anche qualche indagine giudiziale. L’ultima, solo in ordine di tempo, vede la Procura capitolina indagare per una truffa da 30 milioni di euro i vertici di Metro C e il sostituto procuratore che ha coordinato le indagini ha chiesto il rinvio a giudizio dei vertici di Metro C.

Una truffa da 30 milioni di euro

I 30 milioni di euro, sarebbero soldi che Roma Metropolitane ha pagato a Metro C, ma che secondo la magistratura non sarebbero dovuti e che, quindi, la società che ha realizzato la nuova linea avrebbe preso indebitamente, secondo quanto riporta Repubblica. Si tratterebbe, perciò di un raggiro che sarebbe stato messo in piedi in termini generici ai danni dello Stato, specificatamente ai danni del Comune di Roma, della Regione Lazio e del ministero delle Infrastrutture. Tutti enti che hanno finanziato il progetto.

Come si sarebbe consumato il raggiro da parte di Metro C

Secondo le risultanze investigative, Metro C, associazione temporanea di imprese, avrebbe incassato una somma maggiore rispetto al dovuto sugli ‘oneri relativi alla sicurezza’ e tutto calcolato unilateralmente. E il sostituto procuratore sembra essere pronto a puntare il dito contro: il direttore dei lavori, il responsabile dei lavori, il coordinatore della sicurezza in fase di progettazione e il direttore dei lavori della tratta. Insieme, secondo la pubblica accusa, avrebbero modificato le modalità di calcolo previste dal progetto arrivando a raddoppiare le spese sulla sicurezza speciale.

Il reato si sarebbe consumato ormai 8 anni fa, fissata la prima udienza in tribunale

Si configurerebbe, perciò, il reato di truffa consumato ormai 8 anni fa, nel dicembre del 2015. Un lasso temporale considerevole, considerando anche che la prima udienza a riguardo verrà celebrata il 25 settembre prossimo, e che rischia di indurre il giudice a pronunciarsi con un’assoluzione per prescrizioni. Ma staremo a vedere…

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