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Roma, sassi lanciati contro la Polizia Locale durante un controllo al campo nomadi

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Roma, sassi lanciati contro la Polizia Locale durante un controllo al campo nomadi

Roma. Alcune operazioni non solo facilissime, al contrario metto a dura prova il sangue freddo e le capacità di mediazione da parte degli operatori coinvolti. A maggior ragione, se si tratta di controlli in luoghi critici dal punto di vista della sicurezza urbana. L’ultimo caso in cui è stata coinvolta la Polizia Locale di Roma, ne è un paradigma abbastanza eloquente.

Roma, i controlli al campo nomade

I caschi bianchi erano alle prese con un piantonamento nei pressi dell’ingresso di un campo nomadi, precisamente in Via di Salone, poco al di fuori dell’anello più grande della metropoli. Quando sono arrivati sul posto erano più o meno le ore 20.00 della giornata di ieri 16 marzo. Un’operazione di controllo e vigilanza nei confronti di un luogo spesso abbandonato a sé stesso, che rischia di tramutarsi in un luogo di criminalità e malaffare.

Un ammonimento a non avvicinarsi

Poco dopo il loro arrivo, è accaduto il fatto. Probabilmente la loro presenza è stata avvertita sin da subito come una minaccia da parte dei ”residenti”, per questo hanno deciso di ricorre a dei segnali particolarmente espliciti per dimostrare il loro disappunto. Così, una pietra di grosse dimensioni è stata scagliata contro di loro. Un ammonimento esplicito a non avvicinarsi. Il masso ha colpito direttamente la volante, come si evince da alcune foto, senza colpire nessun operatore per fortuna. Tuttavia il rischio è stato alto, perché le dimensioni erano considerevoli a giudicare dai danni. 

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Le parole del Sindacato sulla questione

Sull’episodio, poi, è intervenuto il commento del SULPL (Sindacato Unitario Lavoratori Polizia Locale) che in una nota del Segretario Romano Aggiunto Marco Milani, denuncia l’abbandono delle politiche di controllo nei campi. “Il masso scagliato contro i colleghi impegnati nel piantonamento del campo nomadi di Via di Salone, cui va tutta la nostra solidarietà, riporta alla luce una serie di annosi problemi che vanno dai piantonamenti di facciata richiesti agli ingressi dei campi ai caschi bianchi romani”.

Criminalità come conseguenza dell’abbandono

Nelle dichiarazioni, poi, è stato sottolineato ”il completo abbandono negli ultimi tempi, di un efficiente politica di controllo all’interno dei campi, purtroppo da sempre, enclave di illegalità, anche a causa dell’elevata concentrazione di soggetti con vissuti criminali importanti”.

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