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Roma, schiaffi e botte in testa ai bambini a scuola: “Mia figlia lasciata senz’acqua perché si era scordata il bicchiere”

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Velletri, scuola

E’ finita a processo una maestra di un’Istituto scolastico di Roma per presunti maltrattamenti rivolti ai suoi alunni. Nel procedimento, tuttora in corso, si parla di condotte violente sia fisiche, come schiaffi e botte in testa, che psicologiche, con i bambini (si parla di giovanissimi studenti divisi tra infanzia e primaria) ripetutamente etichettati come ‘monelli’, sgridati tanto da vivere l’esperienza in classe come un incubo. Fino ad arrivare ad alcune specifiche circostanze come nel caso di una mamma che sostiene che la figlia sia stata lasciata senz’acqua (in pieno giugno) solo perché si era dimenticata il bicchiere a casa. Su tutto questo allora sarà adesso il Giudice a dover stabilire ed individuare la verità. 

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I fatti, come si legge stamani su Il Messaggero che riporta la notizia, risalgono a prima dello scoppio della pandemia, tra il 2018 e il 2019. A processo è finita una maestra di 60 anni con l’accusa di maltrattamenti aggravati. A far scattare le verifiche sono stati alcuni comportamenti anomali registrati tra gli alunni della scuola da parte dei genitori: “Mia figlia non ci voleva più andare quando c’era quella maestra”, “Appena la vedeva voleva andare via”, sono state alcune delle testimonianze prodotte in aula.

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Si parla anche di ripercussioni più pesanti: “La mia bambina ha iniziato a regredire tornando a fare la pipì a letto. Inoltre è stato sostenuto che la maestra non avrebbe esitato a far togliere gli occhiali da vista ad un’alunna o di lasciarne un’altra senz’acqua solo perché si era dimenticata il bicchiere a casa. E poi le sculacciate, gli schiaffi sulle guance e perfino botte in testa. In tutto sarebbero sei i bambini coinvolti, una della scuola materna e cinque della prima elementare. 

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La replica del Preside

L’ormai ex Preside della scuola, che pure era stato indagato nel procedimento (che però è stato archiviato), aveva cercato di ridimensionare l’accaduto anche se aveva comunque attivato i provvedimenti del caso. “Sono stato contattato da una decina di genitori all’inizio dell’anno scolastico – avrebbe spiegato nel corso della sua testimonianza in aula l’ex Dirigente Scolastico – ma i contrasti tra genitori e docenti sono frequenti. Io personalmente ho fatto delle supplenze nelle classi dove lavorava ma non è mai emerso nulla. Capita che i bambini piangano prima di entrare a scuola”.

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