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Roma, truffa con i fondi pubblici: associazione sportiva raggira lo Stato

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Polizia Locale Roma

Smaltivano impropriamente rifiuti per ricevere sovvenzioni dallo Stato, con tanto di timbri e dichiarazioni false per ottenere profitti in modo illecito.

Polizia Locale per incidente mortale Acilia
Polizia Locale per incidente mortale Acilia (ilcorrieredellacitta.com)

 

Truffavano lo Stato smaltendo rifiuti senza averne titolo e ottenendo così dei fondi pubblici. È quanto ha scoperto la polizia locale di Roma Capitale attraverso un accertamento delle ultime ore su un’associazione sportiva dilettantistica.

Smaltivano rifiuti in modo illecito e prendendo sovvenzioni dallo Stato: due denunciati

La polizia locale di Roma Capitale è intervenuta nei confronti di un’associazione sportiva dilettantistica, con sede nel Municipio XI, zona Portuense, accusata di smaltire i rifiuti prodotti in modo improprio. Una volta accertate le irregolarità ed elevate le relative sanzioni nei confronti dei responsabili, gli agenti hanno avviato ulteriori controlli, che hanno portato alla luce una vera e propria truffa perpetrata ai danni dello Stato.

L’associazione sportiva, infatti, oltre ad avere dei titoli non in linea con le prescrizioni di legge, avrebbe percepito erogazioni pubbliche, ossia contributi a fondo perduto, mediante la produzione, presentazione e ripetuto utilizzo di documentazione falsa e dichiarazioni mendaci in atti pubblici. Un metodo a cui i titolari della società sono ricorsi al fine di procurarsi ingiusti profitti.

Timbri e certificazioni false per truffare lo Stato

Nel corso delle indagini, portate avanti dagli agenti alle dirette dipendenze del Comando Generale dalla Polizia locale, è emerso, inoltre, l’utilizzo abusivo di timbri di pubblica autenticazione e sigilli notarili, al fine di garantire la veridicità del contenuto dei documenti presentati per ottenere le sovvenzioni pubbliche.

Nell’ambito di questa operazione sono stati denunciati per truffa in concorso due uomini, di 33 e 31 anni, a cui si aggiungono le accuse di falso in atto pubblico, contraffazione e altri reati correlati, per i quali dovranno rispondere all’Autorità Giudiziaria.

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