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Sciopero generale venerdì 23 febbraio: disagi e trasporti a rischio

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Calendario Scioperi novembre 2023

Indetto per il 23 febbraio uno sciopero generale di 24 h del settore pubblico e privato. Lo stop indetto dal sindacato SI COBAS potrebbe coinvolgere anche il comparto dei trasporti, con disagi per i pendolari della Capitale.

Calendario scioperi gennaio 2024
Calendario scioperi febbraio 2024 (ilcorrieredellacitta.com)

 

Sciopero generale il prossimo venerdì 23 febbraio per tutti i lavoratori del settore pubblico a privato. Stop quindi dei dipendenti di tutti i comparti da Nord a Sud, a partire da quello dell’istruzione, che scenderà in piazza “contro il genocidio a Gaza, contro le guerre imperialiste e contro il Governo Meloni”. Previsti disagi a Roma, soprattutto per quanto riguarda i trasporti pubblici.

Sciopero generale il 23 febbraio: tutti i dettagli

Con una nota del 16 febbraio, il ministero dell’Istruzione e del merito ha accolto la richiesta di diverse organizzazioni sindacali per una manifestazione generale di 24 h. Lo sciopero avrà luogo da mezzanotte alle ore 23.59 di venerdì 23 febbraio 2024 e coinvolgerà “il comparto privato e pubblico, compreso il primo turno montante/smontante per i c.d. turnisti”. Indetto dal sindacato SI COBAS, lo sciopero vede già l’adesione di Cobas scuola Terni, Cobas scuola Cagliari e Cobas scuola Grosseto.

Lo stop è stato inoltre proclamato anche da Ass. Lav. Cobas, Fed. Autisti Operai, LMO, Sindacato Generale di Classe, SlaiProlCobas e Sindacato Operai Autorganizzati ovvero, come si legge nella nota trasmessa al governo, “tutti i settori pubblici e privati di tutto il territorio nazionale per l’intera giornata di lavoro dalle 00:01 alle 23:59 compreso il primo turno montante per i turnisti”.

Le motivazioni dello sciopero del 23 febbraio

Quanto alle motivazioni dello sciopero, il sindacato SI COBAS e tutte le sigle che aderiscono alla mobilitazione chiedono “Il cessate il fuoco immediato e il ritiro dell’esercito israeliano dalla Striscia di Gaza. Il blocco immediato dei traffici di armi dirette a Israele. La fine dell’occupazione coloniale delle terre palestinesi e di Cisgiordania. L’uscita dell’Italia dalla Nato. Il blocco delle spese militari e dell’invio di armi in Ucraina e in tutti gli scenari di guerra”.

Durante lo sciopero saranno garantiti comunque i servizi minimi essenziali, come vigili del fuoco, forze dell’ordine e soccorsi.

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