Home » Ultime Notizie » Scuola, si riapre nel caos dei contagi: ora obbligatoria la quarantena per 10 giorni

Scuola, si riapre nel caos dei contagi: ora obbligatoria la quarantena per 10 giorni

Pubblicato il
docente positivo cosa fare

Le aule scolastiche si sono, in quest’ultimo mese, abituate  al chiudersi e al riaprirsi ai soliti intervalli. Da lunedì 26 però, con la reintroduzione della zona gialla, qualcosa cambierà. A cambiare saranno i ritmi, si crede, considerando che tutti potranno tornare in presenza e, si spera, restarci fino al termine dell’anno scolastico. 
Solo a Roma, però, si ripartirà (secondo dati forniti da Il Messaggero) con un migliaio di insegnanti in meno: ovvero i prof che nelle ultime settimane sono entrate in contatto con un positivo (alunno o collega che sia). 

Leggi anche:  Rientro a scuola, voglia di riaperture ma preoccupazioni: “Le criticità sono sempre le stesse”

Scuola: c’è un positivo in classe? Ecco le nuove regole 

Sembra una consuetudine ed invece il Governo ha emanato delle nuove disposizioni che prevedono un fermo e deciso stop all’insegnamento, al contrario di quanto era prima. La direzione generale della Prevenzione Sanitaria, guidata da Gianni Rezza, nella nuova circolare ricorda la nota Inps del 9 ottobre 2020: «Il lavoratore che sia un contatto stretto di un positivo, informa il proprio medico curante che rilascia certificazione medica di malattia, salvo che il lavoratore stesso non possa essere collocato in regime di lavoro agile». Di fatto, dunque, se un docente è stato in contatto con un positivo come prima cosa dovrà comunicarlo al proprio medico di base; sarà poi quest’ultimo a decidere se firmare un certificato di malattia o, in caso di buona salute, collocarlo in lavoro agile (come appunto la DAD).

Leggi anche:  Quando potremo togliere la mascherina e quando torneremo alla normalità: ecco cosa dicono gli esperti

In ogni caso, però, la circolare precisa che: «Per la riammissione in servizio, il lavoratore dopo aver effettuato una quarantena di 10 giorni dall’ultimo contatto con il caso positivo, si sottopone all’esecuzione del tampone». A tali regole lo scenario di una riapertura totale (principalmente negli istituti superiori) potrebbe sprofondare nel caos; Antonello Giannelli, il Presidente dell’ANP (Associazione Nazionale Presidi) ha infatti dichiarato che: “Le criticità sono quelle che abbiamo già conosciuto in passato; penso in primo luogo al sistema dei trasporti pubblici locali, all’assenza di un piano di screening (basato su tamponi rapidi) e al problema di distanziamento all’interno delle aule”. 

Impostazioni privacy