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Si incontrano, passano la notte insieme ma…non lo paga: condannato gigolò

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Condannato a due anni e due mesi di reclusione per il reato di rapina un uomo di 25 anni — B.G., di origini filippine che si prostituisce per vivere — in quanto preso dalla rabbia per non essere stato pagato dopo la prestazione sessuale ha pensato bene di spintonare un 62enne nell’intento di sfilargli il portafoglio. I due si erano conosciuti su una bacheca di incontri gay e si erano incontrati ad Acilia. 

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L’appuntamento, l’aggressione e la rapina 

I due si erano conosciuti e si sentivano su una bacheca di incontri gay già da qualche settimana e avevano fissato altri appuntamenti in cui, in cambio di prestazioni sessuali il cliente pagava una cifra che si aggirava intorno ai 50 euro. I fatti risalgono al 15 luglio del 2020. I due si sono incontrati, tutto è andato nel verso desiderato fino a quando non è arrivato il momento di pagare. Il cliente si è rifiutato e ne è nata un’accesa disputa. Nonostante il 25enne abbia insistito per essere pagato l’uomo non ne voleva proprio sapere e così la litigata prosegue. Siamo ad Acilia in via Antonio Alabanti, in strada ci sono solamente loro due e preso dalla rabbia il 25enne colpisce il cliente prima alla mano sinistra per far cadere il telefono e il portafogli a terra e poi al collo per immobilizzarlo. 

La denuncia 

Subito dopo esser stato aggredito, la vittima si è recata presso la stazione dei Carabinieri di Acilia per denunciare quanto accaduto. Qui, tuttavia, ha raccontato ai militari una versione diversa di come sono andati i fatti; l’uomo spiegherà poi di essersi sentito in imbarazzo nel raccontare al carabiniere che aveva redatto la denuncia le proprie inclinazioni sessuali in quanto si trattava di una donna. Tuttavia, a poche ore dalla denuncia i Carabinieri hanno scoperto la verità proprio dal 25enne che una volta trovato ha confessato e consegnato ai militari anche il portafogli con il denaro. Il 62enne ha infine ammesso che aveva concordato l’appuntamento con il ragazzo sulla bacheca di incontri.

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La difesa

Per la difesa del ragazzo, non si è trattato di una rapina ma della difesa ad un’ inadempimento. La versione non ha tuttavia convinto i giudice il quale non ha riqualificato il reato ma ridotto la pena di un mese rispetto a quella chiesta dal pm di due anni e sei mesi di reclusione. 

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