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Si rompe la scala del portone, signora disabile bloccata nella casa ATER del Trullo

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scale case Atar al Trullo

Nuove storie di disagi presso le case ATER, questa volta nel quartiere del Trullo. Come troppe volte accade nelle case popolari di Roma, nuovamente i disservizi di questa struttura vengono patiti in primis dalle persone affette da disabilità motoria. In tal senso, una signora sarebbe bloccata da diversi giorno nell’alloggio dove risiede, poiché le scale del portone che collegano la sua abitazione alla strada si sono rotte e al momento non hanno visto azioni di manutenzione da parte dell’Ente regionale all’edilizia pubblica.

Signora con disabilità bloccata in casa al Trullo

La storia crea, come avviene spesso in situazioni analoghe, imbarazzi nell’ATER e nella Regione Lazio. Infatti, al giorno d’oggi presso la scala M di via del Trullo 431 del lotto 3, oggettivamente c’è una persona con disabilità che non riesce a uscire sulle proprie gambe da casa. Una condizione che non danneggia solamente questa signora con problemi di deambulazione, ma anche qualunque altro cittadino, che potrebbe cadere in questo punto della palazzina e farsi molto male. Infatti, non solo gli anziani potrebbero mettere “un piede in fallo” nello scalino rotto, ma addirittura persone più giovani che ugualmente potrebbero farsi seri infortuni alle gambe. 

Marco Palma: “ATER dovrà garantire dignità ai tanti inquilini”

Sulla questione, è intervenuto Marco Palma, consigliere di Fratelli d’Italia nel Municipio XI di Roma Capitale: “È chiaro che si tratta di una situazione certamente diffusa. Temo che per il patrimonio immobiliare dell’Ater sia necessaria una cura “ricostituente”. Occorre ridare dignità ai tanti inquilini, Soprattutto a quelli non occupanti e in regola con gli affitti, che assistono da tempo a situazioni come queste. La “nuova” Regione Lazio eredita certamente un pesante fardello, ma deve riportare speranza attraverso il metodo”. Insomma, non può esistere edilizia residenziale pubblica, di tipo regionale o comunale, senza che però gli immobili vedano una continua manutenzione ordinaria e straordinaria sul territorio. 

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