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Stupri ad Anzio e Garbatella: tracce genetiche dell’aggressore sulla biancheria di una vittima

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Violenza sessuale su una minorenne a Roma - www.ilcorrieredellacittà.com

Prima a Trapani, poi a Roma e sul litorale, un clandestino 32enne di origini nigeriane per anni ha pedinato le sue vittime per poi violentarle. A incastrarlo però le tracce genetiche sul reggiseno di una delle donne. Secondo la polizia scientifica, l’identikit dell’aggressore combacia con il perfetto profilo di uno “stupratore seriale”.

Due donne violentate ad Anzio e Garbatella, casi apparentemente distanti ma accomunati da un indizio schiacciante: il Dna dell’aggressore. La prova regina delle violenze che ha commesso arriva dalla genetica e ha permesso alla polizia scientifica di chiudere un’indagine lunga quindici mesi, che vede due persone vittime dello stesso aggressore. L’accusa propende per un nigeriano di 32 anni, già arrestato nel 2016 per violenze, lesioni e rapina. Stesso copione a distanza di anni quando finisce di scontare la pena e, uscito dal carcere, si è trasferito sul litorale romano. Lì ha continuato a commettere crimini.

Donna vittima di violenza domestica
Donna vittima di violenza – ilcorrieredellacitta.com

 

Pedinava le vittime per poi violentarle

L’uomo era già noto alle autorità per aver violentato a Trapani, in Sicilia, una donna nel 2016. Condannato a 7 anni per aver abusato di una 57enne, aveva perciò scontato la pena in Sicilia per poi trasferirsi ad Anzio. Qui, aveva continuato a perpetrare la sua condotta criminosa: avrebbe puntato una 19enne mentre rientrava sulla via Nettunense, trascinandola in una cascina. L’avrebbe legata e abusato di lei per ore. La ragazza all’epoca dei fatti sarebbe riuscita a fuggire per un momento di distrazione del 32enne, rivolgendosi alle autorità. Il suo racconto diventerà essenziale per la prosecuzione delle indagini e incastrare l’uomo che, di lì a poco, avrebbe attentato a un’altra ragazza nella Capitale.

Violenta una 44enne alla Garbatella: incastrato dal Dna sul reggiseno

Il 30 settembre del 2022 è la volta di una 44enne in zona Garbatella. La donna stava attraversando via Massaia e, come per la precedente vittima ad Anzio, è stata pedinata prima di essere aggredita in un parcheggio, dentro la sua macchina, in via Alessandro Valignano. A convincere gli investigatori della IV sezione della squadra Mobile che il soggetto fosse lo stesso dei fatti ad Anzio sono state soprattuto le modalità con cui si è svolta l’aggressione, a Roma così come sul litorale: guanti e un laccio, con cui avrebbe stretto anche il collo delle vittime. Inoltre, dopo lo stupro a Garbatella, gli inquirenti avrebbero trovato delle tracce di Dna sul reggiseno della vittima romana, riuscendo a collegare l’identità dell’aggressore anche per il caso di Anzio.

Quanto emerge dopo 15 mesi di indagini offre il profilo di uno stupratore seriale che, con lo stesso modus operandi, puntava a delle donne per poi seguirle e violentarle. Il 32enne, chiusa questo terribile caso, non potrà più colpire, chiuso nel carcere di Velletri con l’accusa di violenza sessuale e rapina.

 

 

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