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‘Ti ammazzo’: massacra di botte la compagna, poi la minaccia con la pistola

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Violenza tivoli

L’ha massacrata di botte, tra calci e pugni, poi con una pistola l’ha minacciata di morte. ‘Cambiano’ i luoghi, i protagonisti, ma purtroppo non la violenza, che spesso (e sempre più frequentemente) si consuma tra le quattro mura di casa. Questa volta l’aggressione, che poteva trasformarsi in tragedia, si è consumata ad Artena, alle porte della Capitale: è qui che ieri sera i Carabinieri della Compagnia di Colleferro hanno arrestato un uomo, un 48enne del posto, che ora dovrà rispondere di maltrattamenti in famiglia, atti persecutori e porto abusivo di armi. 

Il racconto della donna

La donna ha denunciato tutto ai militari e ha ripercorso quei momenti terribili, quegli istanti che sembravano non finire mai. L’uomo in preda a uno stato di alterazione psicofisica, verosimilmente dovuta all’abuso di bevande alcoliche, avrebbe aggredito la compagna: l’avrebbe massacrata di botte con calci e pugni, poi l’avrebbe minacciata di morte con una pistola. Con quell’arma di cui si sarebbe disfatto, prima dell’intervento dei carabinieri, gettandola in un dirupo impervio non molto lontano dalla sua abitazione.

Come sta la vittima 

La donna, che è stata soccorsa dal personale sanitario del 118,  è stata accompagnata al pronto soccorso dove le è stato riscontrato un trauma cranico non commotivo.

La violenza ‘recidiva’

Non era certo (e purtroppo) la prima volta. Nel maggio del 2021 la Procura della Repubblica di Velletri, per analoghi episodi, aveva già richiesto per l’uomo una duplice ordinanza: doveva allontanarsi dalla casa familiare e dalla sua compagna. Provvedimenti che il 48enne ha violato, fino a quando il Tribunale di Velletri non ha disposto per lui la custodia cautelare in carcere. E successivamente gli arresti domiciliari presso l’abitazione di un parente. 

L’arresto

Da poco in libertà, l’uomo è finito di nuovo nei guai: questa volta i Carabinieri lo hanno arrestato in flagranza di reato. E dovrà rispondere di maltrattamenti in famiglia, atti persecutori e porto abusivo di armi. Lui che con quella pistola ha minacciato di morte la compagna e l’ha massacrata di botte fino all’arrivo dei Carabinieri, che hanno evitato il peggio. 

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