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Tre bombe carta in pochi giorni tra Ostia e Fiumicino, gli inquirenti temono sia ‘tornata’ la guerra tra clan

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Quattro le esplosioni avvenute sul litorale e che fanno ripiombare la zona nella paura. Non si esclude l'ipotesi della guerra tra clan.

Prima a Fiumicino lo scorso lunedì, poi, questa notte un’altra esplosione – l’ennesima, purtroppo, di questi giorni – si è verificata a Dragona. A seguito dei fatti, cresce l’apprensione da parte dei residenti e le attività investigative delle forze dell’ordine per fare chiarezza su tali accadimenti continuano. 

Notte di paura a Dragona, brusco risveglio per i residenti: un’altra esplosione

Le esplosioni sul litorale e il ritrovamento della droga 

Ora, solamente pochi giorni prima che le bombe carta tornassero a farsi sentire sul litorale, gli investigatori della Squadra Mobile avevano dissotterrato da un campo di Fiumicino un carico di 85 chili di coca purissima. In pochi momenti, quindi, le numerose dosi pronte ad invadere le piazze di spaccio del litorale sono state polverizzate e destinate dagli inquirenti agli inceneritori. Forse si è trattato di una mera casualità, eppure, gli inquirenti sono convinti che a dettare le “regole del gioco” sia il giro di affari legato alla droga presente sul litorale romano. Non si esclude inoltre che dietro agli episodi delle esplosioni verificatesi a Ostia e Fiumicino – a finire nel mirino di tali atti locali e singoli cittadini – si possa trovare una chiave di volta in chi intende spaventare per far sentire la propria voce anche coinvolgendo chi magari non c’entra nulla. Solo quest’anno sono stati quattro i raid incendiari che hanno fatto ripiombare il litorale nella paura. 

L’ipotesi e i clan sul litorale 

Sale l’apprensione della cittadinanza in merito a tali vicende e quelli pocanzi descritti non sono stati gli unici episodi verificatisi nel litorale. “Ce ne sono stati altri in primavera, spesso segnali per contendersi le piazze di spaccio”, queste le parole del colonnello Mario Conio, in un’intervista rilasciata al Messaggero. “Negli anni, una risposta dello Stato c’è stata ed ha lasciato il segno. Si è creato un vuoto apparente che qualcuno vuole riempire”, ha spiegato ancora il colonnello che ha poi aggiunto: “Anche se tra la cittadina lidense ed il litorale pontino gli arresti e le operazioni significative non sono mancate, non si può escludere una frammentazione del potere che nuovi personaggi o personaggi che una volta erano in seconda o terza linea ambiscono a ricoprire”. 

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