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Vaccino AstraZeneca e trombosi, Cavaleri (Ema): “La relazione c’è, ma non sappiamo le cause”

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Pillola Pfizer

Prima lo stop momentaneo in diversi Paesi (anche in Italia), poi il parere favorevole dell’Ema: “I benefici del vaccino AstraZeneca superano i rischi”. Ma ora, a distanza di settimane, si torna a parlare proprio di quel vaccino made in Pomezia-Oxford, perché se è vero che il nome è cambiato (da AstraZeneca a Vaxzevria), è altrettanto vero che i dubbi non mancano. Anzi. C’è una correlazione tra il vaccino e i casi di trombosi? “Seconde me ormai possiamo dirlo, è chiaro che c’è un’associazione con il vaccino. Cosa causi questa reazione ancora non lo sappiamo” – ha dichiarato Marco Cavaleri, responsabile della strategia sui vaccini di Ema (l’Agenzia Europea per il farmaco), in un’intervista al Messaggero. 

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Vaccino AstraZeneca e le trombosi

«Queste trombosi cerebrali con carenza di piastrine sembrano essere l’evento principale da approfondire. In sintesi: nelle prossime ore diremo che il collegamento c’è, come questo avviene dobbiamo però ancora capirlo» – spiega Cavaleri al quotidiano romano. Oggi, intanto, inizierà la plenaria del Pharmacovigilance Risk Assessment Committee (Prac) dell’Ema proprio su AstraZeneca, il vaccino della casa farmaceutica anglo-svedese.

Per ora, stando alle dichiarazioni del responsabile della strategia sui vaccini di Ema, il rapporto rischi-benefici è ancora a favore del vaccino, ma bisogna capire se è così per tutte le fasce d’età. «Le giovani donne, spesso protagoniste dei casi di trombosi, patiscono meno l’effetto del Covid, dovremo valutare dunque il rapporto rischi-benefici per loro. Non dimenticando che anche le giovani donne finiscono in terapia intensiva per Covid. Dunque servirà un lavoro molto meticoloso per capire se il rapporto rischi benefici è favore del vaccino per tutte le età» – ha dichiarato Cavaleri. Sembrerebbe che i rari casi abbiano riguardato le donne sotto i 50 anni ma «ci sono stati casi anche tra i 50 e i 60 e ci sono anche uomini, circa il 20 per cento. Età media attorno ai 45-47 anni». 

AstraZeneca in Italia

In Italia, come spiega l’Ansa, oggi nel pomeriggio ci sarà una riunione tra l’Aifa (Agenzia del farmaco italiana) e il Ministero della Salute. Come ha anticipato il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, intervenuto a Radio 24, è possibile che l’Ema indichi che per una determinata categoria/fascia d’età è meglio non utilizzare AstraZeneca. Per Pierpaolo Sileri, il vaccino è stato utilizzato in un numero alto di soggetti e gli eventi trombotici rari che sono stati segnalati sono pochi, convinto che “il rapporto rischio-benefici sia positivo”. 

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