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Vaccino Covid, quali sono i sintomi della trombosi? Le indicazioni degli esperti sugli effetti collaterali a cui fare attenzione

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Ultimamente non c’è nulla di più cercato che la correlazione tra la Trombosi e i vaccini contro il Coronavirus. In particolare, al centro delle accuse ci sarebbero AstraZeneca (con circa 80 casi verificati) e adesso anche Johnson & Johnson (con una decina). Ovviamente, in relazione alle dosi effettuate parliamo di numeri irrisori, che però a causa anche dei ritiri di alcuni lotti e dell’indecisione dell’Ema spaventano i cittadini. L’Aifa, Agenzia italiana del farmaco, ha dichiarato comunque che: «Gli operatori sanitari devono vigilare su segni e sintomi di tromboembolia e/o trombocitopenia, ed informare di conseguenza i vaccinati». Ma quali sono i sintomi? E cos’è la trombosi? 

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Trombosi: quali sono i sintomi? 

Da un punto di vista clinico la trombosi è l’occlusione di vasi periferici (polmonari o sistemici) dovuti da un coagulo di sangue, frammentato e poi staccato da un trombo. Le persone sottoposte al vaccino di norma possono avvertire stanchezza, lieve dolore al braccio e anche febbre; ci sono però dei casi in cui è opportuno avvertire il proprio medico. Parliamo di svenimenti o stordimento, ritmo diverso nel battito cardiaco, fiato corto, gonfiore al viso, alla gola o alle labbra, mal di stomaco (nausea o vomito) e anche eruzioni cutanee. 

Una volta che si ha ricevuto la dose del vaccino è necessario preoccuparsi se, entro 14 giorni dalla somministrazione, si avverte un calore o un gonfiore nella parte bassa delle gambe, un dolore addominale persistente, macchie rosse sul braccio, mal di testa, visione offuscata. Anche controllare, attraverso delle analisi del sangue, il livello di piastrine può far emergere delle problematiche e/o dei rischi trombosi. Ad ogni modo ricordiamo che non esiste un nesso scientifico tra i vaccini e la trombosi: ci sono stati dei casi, irrisori, che, ad oggi, aiutano pazienti e medici a prevenire prima di curare. 

 

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