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Vaiolo delle scimmie in Italia: ‘Virus resiste a lungo, valutare la vaccinazione per gli operatori sanitari’

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Vaiolo delle scimmie primo caso a cuba è un turista italiano

Continua a crescere in Italia il numero dei casi legati al Vaiolo delle scimmie. I contagiati, attualmente sei presi in carico all’Istituto Spallanzani di Roma e due nuovi in Lombardia, sono in isolamento presso le loro case in condizioni stabili e non allarmanti. 

La Regione Lazio fa sapere che, nonostante non vi sia nessun allarme al momento, è stato attivato un sistema di sorveglianza a seguito di quanto riportato dal Ministero della Salute che in una circolare spiega come devono essere effettuate la gestione dei casi, il tracciamento dei contatti e quando valutare i casi di vaccinazione e quarantena.

Come si trasmette il vaiolo delle scimmie

Nella circolare diramata dal Ministero della Salute si parla, ovviamente, di trasmissibilità. Si parte dell’ipotesi che il contagio possa avvenire in caso di un contatto molto stretto  (anche tramite rapporti sessuali), oppure attraverso le droplet (di cui tanto abbiamo sentito parlare durante il Covid) e fluidi corporei. 

Un altro capitolo è riservato al contagio per gli operatori sanitari: se questi indossano la mascherina FFP2 il loro rischio di contrarre il Vaiolo sarà basso. 

Nella circolare, però, viene anche sottolineato come il virus abbia molta resistenza sulle superfici e nell’ambiente. Nella circolare vengono forniti, infatti, dei consigli sulla pulizia degli ambienti in cui sono state persone infette: si suggerisce di lavare indumenti e biancheria contaminati a cicli di 60 gradi e si consiglia di utilizzare, per la pulizia, strumenti monouso.

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Vaccini e antivirali 

Per quanto riguarda l’utilizzo dei vaccini, l’UE si sta già attrezzando per acquistare antivirali. Per quanto riguarda la circolare del ministero italiano, si sottolinea come al momento non si sta valutando la vaccinazione di massa, ma si considera quella post-esposizione, in particolare entro i quattro giorni dal contatto. Tuttavia, si parla di vaccinazione per gli operatori sanitari e il personale da laboratorio. 

Quando è prevista la quarantena

In alcuni casi specifici è possibile ricorrere alla quarantena. Si raccomanda il monitoraggio di 21 giorni per i contatti dei casi, con lo stop alla donazione di sangue da parte degli asintomatici. 

Trasmissione del vaiolo agli animali da compagnia

La circolare emessa dal Ministero della Salute accenna anche all’argomento della trasmissibilità da uomo ad animale considerandola “teoricamente possibile”. Si sa ancora poco sugli animali che possono trasmettere il vaiolo, ma al momento i riflettori sono puntati sui roditori.

L’eventuale contagio degli animali da parte dell’uomo, dice la circolare, potrebbe “portare il virus a stabilirsi nella fauna selvatica europea e la malattia a diventare una zoonosi endemica”.

Quello che è certo è che finora sono 68 i casi confermati di vaiolo delle scimmie in otto diversi stati Ue. E altri 42 casi sospetti sono in fase d’indagine. I contagi, inoltre, sono in aumento anche in Australia, Canada, Israele, Svizzera e Usa. Ma una nota positiva, fortunatamente, c’è: non è segnalato nessun decesso. E anche nel nostro Paese la situazione sembra essere sotto controllo.

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