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Varriale, agli atti le chat delle due vittime: ”Sto tremando. Ha detto che se lo denuncio mi ammazza”

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Enrico Varriale

Enrico Varriale, il giornalista sportivo Rai e conduttore televisivo, volto noto ai più, a processo per stalking e lesioni. Il racconto depositato dalla donna che in aula ha dichiarato di essere una delle sue vittime è sconvolgente, doloroso, sia dal punto di vista fisico che morale. E poi, si percepisce nelle sue parole anche la paura. La paura di subire nuovamente delle aggressioni, e la tensione per un trauma che molto difficilmente potrà essere dimenticato.

Enrico Varriale processato con rito immediato per stalking verso l’ex compagna 

Le chat delle vittime di Varriale agli atti del processo

Quello che ha passato la donna viene descritto anche dalle chat Instagram, le stesse che sono finite agli atti del processo, e nelle quali la vittima sembra scambiare dei messaggi di solidarietà con un’altra presunta vittima dell’ex direttore di Rai Sport, colei che per prima aveva trovato il coraggio di denunciare l’accaduto. Chiameremo le due donne con nomi di fantasia, Chiara ed Anna. Il botta e risposta che vi proponiamo è quello riportato anche da Repubblica, uno scambio che inizia il 12 settembre del 2021 ed entra subito nel vivo della vicenda.

”Ha aggredito anche me come un pazzo”

Chiara: “Ciao, sono al pronto soccorso. Varriale ha aggredito anche me come un pazzo”.
Anna “Oddio, dimmi che non è vero. Ti prego!!”.
Chiara: “Ti giuro, sono in ospedale al Gemelli”
Anna: “Ho paura per te. Che ti ha fatto? Sei al sicuro? Oddio sto male, sto tremando”.
Chiara: “Domani devo andare al commissariato”.
Anna: “Sto piangendo, Dio Santo”.
Chiara: “Quello è pazzo Francesca, bisogna fermarlo prima che ammazzi qualcuna”
Anna: “Chiama qualcuno che ti stia vicino adesso. Non stare sola”
Chiara: “Ok, è venuto l’ispettore. Domani se mi fanno uscire devo andare da loro. Varriale mi ha detto che se lo denuncio mi ammazza”.
Anna: “Chiama qualcuno della tua famiglia, dei tuoi amici. Non rimanere da sola”.
Chiara: “Tu devi sapere che quello che ti è accaduto io l’ho saputo dai giornali. Lui non mi aveva mai detto nulla. Ha detto che eri tornata con tuo marito e voi avevate chiuso pacificamente. Scusami se ti ho disturbata”.
Anna: “Io sono separata ormai. Figurati, non mi hai disturbato. Sono però scossa, preoccupata. Hai qualcuno che ti possa stare vicino adesso?”.

La chiamata dai telefoni Rai: ”Morirai”

Ora si tratta di andare a processo. Chiara sarebbe la donna che per settimane pare abbia ricevuto chiamate da Varriale, con la voce camuffata e dai telefoni Rai, con la sentenza: ”Morirai”. La stessa che qualche tempo fa aveva raccontato dell’aggressione nell’appartamento del giornalista, nel quadrante di Roma Nord. Una situazione esplosa quando Chiara ha scoperto il giornalista con un’altra donna. Poi, la discussione, con piatti e bicchieri lanciati verso la vittima. E, infine, l’aggressione. Varriale, stando al racconto, avrebbe afferrato la donna sbattendola contro la porta. Poi, ancora, un tremendo ceffone al volto. La donna, cadendo, avrebbe sbattuto la testa e confermando così il trauma cranico refertato all’ospedale Gemelli. In tribunale, inoltre, c’è anche la vicenda dell’occhio nero di Varriale: il giornalista ha detto che procurarglielo sarebbe stata proprio la prima donna che lo aveva accusato. Ora, toccherà ai giudici sentenziare. Tutta la difesa contesta la ricostruzione della testimone e ha depositato una perizia sui messaggi. Il processo continua e il giornalista è pronto anche ad un eventuale contropiede per false dichiarazioni. 

Minacce di morte all’amante dai telefoni Rai: Enrico Varriale accusato dall’ex

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