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Violenta aggressione in carcere: detenuto psichiatrico picchia 2 agenti con le proprie mani

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Rivolta nel carcere di Civitavecchia
Regina Coeli. Ieri l’ennesima, violenta aggressione si è consumata nel carcere romano, diventato, purtroppo, sempre più spesso teatro di simili avvenimenti. Qui un detenuto italiano senza apparente motivo e che soffre di problemi psichiatrici, ha aggredito alle spalle due poliziotti.
 

Violenta aggressione al Regina Coeli: cosa è successo 

Come anticipato, la violenta aggressione è avvenuta ieri all’interno del carcere romano Regina Coeli. Qui un detenuto italiano, fine pena 2044, in carcere per il reato di omicidio e non nuovo a simili atti, ha aggredito alle spalle due agenti. 

L’uomo, che soffre di problemi psichiatrici, ha aggredito gli agenti senza un apparente motivo e direttamente con le mani. L’aggressione si è consumata all’interno della sezione e precisamente nel reparto di osservazione psichiatrica. A seguito della violenta aggressione, gli agenti sono stati condotti in ospedale dove hanno ricevuto tre giorni di prognosi ognuno. 

La visita del Capo di Dipartimento 

La paradossale casualità che caratterizza l’episodio di ieri è stata la lunga visita del Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria: Carlo Renoldi, il quale è stato in Istituto circa 8 ore, dalle 10 alle ore 18,  trattenendosi a lungo nel Secondo Reparto Accoglienza (Repartino osservazione psichiatrica ).

Qui il Capo DAP  ha avuto incontri con il personale, con le rappresentanze sindacali ed i detenuti. Poco minuti dopo il lungo incontro si è consumata la brutale aggressione pocanzi descritta. 

Il commento della Fns Cisl 

Problematiche certamente non nuove quelle che a più riprese tornano a farsi sentire nel carcere romano e per le quali continuano ad essere chiesti dei provvedimenti. 
 
A parlare è la Federazione nazionale della sicurezza CISL che ‘sollecita nuovamente la necessità e l’esigenza che, anche, la Direzione Generale del Personale svolga alcune necessarie verifiche sugli effetti di tanti e diversi provvedimenti emanati contestualmente’.
 
‘Capita sempre, infatti, che la pianificazione della mobilità che prevede effetti di compensazione tra sedi cedenti e quelle riceventi, vede accadere che qualche Istituto —  è il caso anche di Regina Coeli — non solo non riceve una eventuale integrazione d’organico programmata, ma neanche compensa le uscite per mobilità’.
 
A fronte di ciò, ‘la Fns Cisl Lazio ribadisce agli organi competenti immediati ed urgenti interventi atti a risolvere la questione più volte già segnalata dalla Federazione perché attualmente la gestione, delicata e complicata, rimane in seno ai soli direttori penitenziari, dirigenti penitenziari del corpo ed al personale di polizia penitenziaria’, conclude. 
 
 
 

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