Home » Ultime Notizie » Violentata a 15 anni da un sessantenne: controllava dalle videochiamate che non uscisse di casa

Violentata a 15 anni da un sessantenne: controllava dalle videochiamate che non uscisse di casa

Pubblicato il
Violenza tivoli

Un meccanismo di controllo e coercizione coatta, messo in piedi da un uomo nei confronti di una ragazzina di soli 15 anni, approfittandosi della sua fragilità. L’aveva progressivamente isolata dalla famiglia, dagli amici e la costringeva ad interminabili videochiamate con le quali controllava che la vittima non uscisse mai dalla sua cameretta. Il fatto è raccontato anche da Repubblica. 

Stuprata 17enne nel bagno del residence, la ragazza era in vacanza a Riccione con le amiche

L’incubo per una ragazzina di soli 15 anni

Poi, le sue parole in tribunale, davanti al giudice: “Non ho mai toccato quella ragazza. Al massimo l’ho aiutata” – ha sbraitato davanti al giudice una volta messo davanti al racconto. Parole e uno sforzo inutili, dal momento che la Procura di Roma ha già chiesto ed ottenuto il processo per il sessantenne accusato di violenza sessuale su minore e detenzione di materiale pedopornografico – parliamo di alcune foto che ritraggono la ragazzina in pose che non si conciliano assolutamente con la sua giovanissima età. E poi, ancora: “Non è lei in quelle immagini”, ha ribattuto l’indagato, sempre nel tentativo di dimostrare la sua innocenza.

Conosciuto ad un corso di canto: violentata diverse volte

Lui, falegname di professione ma anche cantante nel tempo libero, passione e diletto grazie al quale ha conosciuto la ragazza: all’epoca l’uomo aveva 59 anni. Alla cena di fine corso della scuola di canto, nel 2021, l’indagato iniziò a tessere le sue trame, convincendola a frequentarlo e a vedere il meno possibile genitori ed amici. L’uomo avrebbe approfittato della sua giovane età, ma non solo, anche “della sua intensa labilità emotiva e dei disturbi relazionali compatibili con sindrome da stress post traumatica conseguente a precedenti abusi sessuali denunciati”, ha spiegato l’accusa, sottolineando l’epilogo di tutta la vicenda: “induceva la minorenne a subire atti sessuali in quattro occasioni”. Atti macabri, avvenuti in falegnameria, in luoghi appartati o direttamente nella sua abitazione. Purtroppo, si è trattato di violenze reiterate nel tempo, perché è lungo l’elenco, a partire da quell’estate 2021. Oltre a ciò, sul telefono dell’uomo sono state trovate diverse foto che ritraggono la ragazzina nuda.

Controllata e isolata da amici e genitori

E come se non bastasse, poi, arrivavano le manie di controllo, le coercizioni psicologiche. Dopo che la ragazzina passava le sue giornate con l’uomo, scattava tutto il meccanismo: si chiudeva in camera, e veniva controllata attraverso videochiamate da quell’individuo che voleva isolarla. Alla fine, la ragazzina è esplosa, è riuscita ad interrompere il tutto, riferendo ogni cosa ai genitori e la vicenda è arrivata presto in procura. Lui, intanto professa la sua innocenza in tutti i modi, ma la procura non è d’accordo. Il prossimo 19 settembre inizierà il processo.

Violenze sessuali su minori stranieri: pensionato romano finisce in carcere

Impostazioni privacy