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Pomezia, un aiuto all’economia arriva dai commercianti

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Nel momento in cui tutto sembra irrimediabilmente irrecuperabile per la mancanza di autentiche vocazioni del rilancio delle risorse del territorio, magari dinanzi ad uno scenario politico epocale in cui i responsabili sembra abbiano perduto logiche e strumenti d’intervento per dare un calcio alla crisi incipiente, noi, gente del comune più giovane d’Italia, crediamo nel calore degli uomini onesti e nelle sinergie di gente mai chiamata in causa per mettere in cantiere strumenti e metodi innovativi utili a scaricarsi alle spalle le abulie dei tempi e le incapacità di tanti ad organizzarsi per promuovere iniziative di vita e di rinascita.

La forza per opporsi a momenti negativi della società, a quelle crisi che nascono proprio nel momento in cui la ragione dell’uomo si arresta dinanzi a titubanze e incapacità operative, noi, oggi più che mai, la dobbiamo trovare nel commercio, quella forza collettiva di operatori capaci e bene addottrinati, per dare risposte serie e concrete ad una città e conseguentemente ad una collettività disposta a lavorare con impegno ed onestà.

Pomezia è una terra che viene dalla sofferenza di quel dimenticato mondo rurale, quella povera gente piovuta nel territorio Pontino da tutte le parti d’Italia, per guadagnarsi un pezzo di pane e promuovere una severa, energica bonifica delle lande, delle infette paludi dove il lavoro dell’uomo spesso non veniva premiato. Quell’indimenticabile film degli anni 1950, ‘Cielo sulla palude’, che racconta la storia di una bambina santa, la santa più piccola della storia e della chiesa, elevata alla dignità degli Altari nel mese di giugno 1950 da Papa Pio XII, racconta, appunto, la storia di quei lavoratori del mondo rurale i quali, con grandi sacrifici, spesso incontrando la morte, hanno dato inizio al recupero di questa splendida città, Pomezia, il simbolo del sacrificio umano, documentato in un Museo vistabile nella città, dove è raccolta la storia di quel mondo lontano ma così tanto vicino, quel mondo che sa di sacrificio, di dolore e di morte. L’inizio del 2015 deve trovare tutti concordi: amministratori pubblici e cittadini, pronti a mettere in pratica un progetto di salute pubblica, una sorta di iniziativa per promuovere iniziative concrete utili a rilanciare, nel commercio, l’economia di una grande città alle porte della capitale.

Antonio Imperato

 

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