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Consorzi Ardea, dure critiche al Sindaco dopo firma ordinanza. Giustini: «Non accettiamo più di essere presi in giro»

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«Ci abbiamo provato in tutti i modi ma sembra che al Sindaco di Ardea, Luca Di Fiori, di applicare la legge non interessi proprio – afferma Walter Giustini, responsabile del movimento “Fare! con Tosi” Litorale Sud Roma – Ancora una volta, con una mossa strategica è riuscito ad offendere l’intelligenza dei cittadini, come gli ho più volte ribadito personalmente. Luca di Fiori ci deve far capire se intende fare il Sindaco o il Podestà».

«Abbiamo presentato un’interpellanza parlamentare sulla vicenda dei consorzi marini e sulla presenza delle barriere architettoniche che impediscono l’accesso al mare e l’utilizzo del bene pubblico da parte dei cittadini, violando delle leggi penali, ma ecco che il primo cittadino, ignorando qualsiasi norma, emette una ordinanza amministrativa disponendo l’apertura di sbarre e cancelli per consentire l’accesso a piedi ai turisti e con le carrozzelle o con veicoli nei casi più gravi, ai disabili. Luca Di Fiori ha pensato bene addirittura di consentire l’accesso ai mezzi di soccorso, come se avesse potuto impedirlo».

Che cosa è cambiato ?

«Anche prima si poteva accedere a piedi, anche prima i mezzi di soccorso sarebbero entrati. Il Sindaco continua a ignorare il fatto che ci sono consorzi che continuano ad appropriarsi di strade e aeree pubbliche per uso privato, creando “feudi personali” a scapito della cittadinanza. Anche il suo padre politico putativo Carlo Eufemi, che non finiremo mai di ringraziare per lo scempio che ha lasciato in questa città, da Sindaco aveva emesso un’ordinanza amministrativa che si è rivelata inefficace a ripristinare la legalità ma tale esperienza non è servita al suo figlioccio i Fiori per evitare un’altra farsa», aggiunge Walter Giustini.

«Voglio ribadire al Primo Cittadino che quelle barriere architettoniche vanno sottoposte a sequestro penale e rimosse in ottemperanza delle sottonotate disposizioni di legge:

a) Art. 1161 – Codice della Navigazione

Chiunque arbitrariamente occupa uno spazio del demanio marittimo o aeronautico o delle zone portuali della navigazione interna, ne impedisce l’uso pubblico o vi fa innovazioni non autorizzate, ovvero non osserva le disposizioni degli articoli 55, 714 e 716, è punito con l’arresto fino a sei mesi o con l’ammenda fino a lire un milione, sempre che il fatto non costituisca un più grave reato.

b) CORTE DI CASSAZIONE – Sezione III penale

Sentenza 16 febbraio 2001, n. 15268, depositata il 12 aprile 2001

Nel prevedere come reato l’impedimento all’uso pubblico del demanio, l’art. 1161 c. nav. non pone alcuna limitazione riguardo ai modi e ai termini in cui l’impedimento dev’essere realizzato per divenire penalmente rilevante. Ne deriva che il reato configurato è a forma libera, in quanto il precetto penale comprende qualsiasi tipo di condotta che, al di fuori dall’occupazione diretta, impedisca tale uso, ad es., precludendovi, o anche semplicemente rendendovi più difficile l’accesso mediante opere realizzate in zona limitrofa a quella demaniale. Pertanto si rende colpevole del reato previsto dall’art. 1161 c.nav. colui che, pur senza occupare direttamente una zona demaniale, ne impedisca tuttavia l’uso pubblico mediante l’esecuzione nella sua proprietà di opere, quali sbarramenti, recinzioni, cancelli e simili, che se non negano in diritto, ostacolano comunque in concreto l’esercizio di fatto della facoltà di raggiungere il demanio e, quindi, di usufruirne secondo la destinazione che gli è propria.

Pertanto la nostra battaglia per tutelare il bene pubblico continuerà in tutte le sedi previste. Sindaco, non accettiamo più di essere presi in giro da lei», conclude il responsabile del movimento “Fare! con Tosi” Litorale Sud Roma.

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