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Roma, movida selvaggia e violenza a Monte Sacro: i residenti chiamano un’assemblea pubblica

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piazza sempione a monte sacro

A Roma, sono esasperati i residenti di Monte Sacro, che dopo recenti fatti di cronaca legati a episodi di grave violenza, hanno deciso di chiamare un’assemblea pubblica per discutere lo stato e il futuro di questo quartiere. I problemi sono notevoli: la presenza di una mala movida presso i locali della zona; gli episodi legati ad azioni intimidatorie o addirittura all’azione di piromani; i rifiuti che invadono questo quadrante romano. 

L’assemblea pubblica di Roma contro il degrado a Monte Sacro

L’assemblea pubblica per parlare di Monte Sacro, si svolgerà sabato 12 novembre alle ore 16 presso i locali dell’Ente “Insieme per fare”, situati a via Pelagosa 3. A organizzarlo il “Comitato Città Giardino”, che manifesta la preoccupazione dei cittadini legata all’escalation di violenza e degrado all’interno del quartiere. In merito, la portavoce dell’associazione Roberta Leopardi: “La sicurezza non è garantita. Chiediamo la presenza di un presidio fisso per tutelare l’intera zona. Non vogliamo condannare i giovani, ma la presenza di troppi locali sul territorio può certamente rappresentare un pericolo”.

Prosegue: “L’amministrazione continua a concedere licenze e la polizia non riesce a gestire mille luoghi. Bisogna intervenire, agire prima che sia troppo tardi. Il Comitato Città Giardino è presente da oltre vent’anni sul territorio, ma ha una connotazione apartitica e apolitica. Ci occupiamo dei problemi del quartiere: dalla sporcizia, alla proliferazione dei locali, alla riqualificazioni di alcuni luoghi e spazi culturali. Abbiamo moltissimi enti privati che propongono attività culturali: dai seminari alle conferenza”.

Conclude la portavoce del “Comitato Città Giardino”: “Teatri piccoli e una galleria d’arte a Corso Sempione. Sono luoghi importanti che hanno subìto le conseguenze economiche legate alla pandemia e l’intento è quello di valorizzare questi spazi. L’auspicio – ha concluso Leopardi – è che le amministrazioni ci ascoltino e trovino soluzioni. Non abbiamo poter esecutivi, i comitati di quartiere raccontano verità e offrono soluzioni”. 

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