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Benzina fino a 3 euro al litro, ecco cosa potrebbe accadere se la Russia decide di tagliare le forniture di petrolio

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Benzina. L’idillio che narra e racconta di un possibile stop definitivo al gas russo (con la fine delle forniture, o da parte dell’Europa o da parte di Mosca) è certamente poco credibile in questo momento. Certo, non è mai possibile porre limiti alla provvidenza, ma se avverrà, avverrà nel giro di anni, con un cambiamento radicale che non rappresenta una questione da poco. I cambiamenti sono sempre possibili, ma la Storia e la vita in generale insegnano che ci vuole tempo, costanza e dedizione. Ma soprattutto tempo (costanza e dedizione non sono forse funzioni del tempo?).

Cosa potrebbe accadere? Parla l’esperto Davide Tabarelli

Ad ogni modo, lo scenario dello stop ai rifornimenti russo è poco plausibile poiché tutti sono letteralmente terrorizzati dal tagliare le importazioni. Come fa sapere anche Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia e professore di Economia all’Università di Bologna, intervistato dai microfoni di FanPage.it. Anche perché, l’effetto sarebbe catastrofico, in un momento che non è dei migliori. Il prezzo, come fanno sapere gli esperti, supererebbe i 300 euro per megawatt-ora con un’inflazione che schizzerebbe al 14%. Tuttavia, la guerra è guerra: le previsioni future sono giochi da indovini strampalati. 

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Prezzo della benzina fino a 3 euro al litro

Alla domanda fondamentale rivolta al Professor Tabarelli (quanto potrebbe costare la benzina in caso di stop a tutte le forniture di Mosca?), il docente non ha dubbi: il prezzo del carburante potrebbe arrivare fino a 3 euro al litro, con un prezzo di mercato tra 200 e 300 dollari al barile. In quel caso, si dovrebbe chiedere all’Arabia Saudita di diventare partner di mercato, ma comunque non riuscirebbe, secondo il Prof., a soddisfare il fabbisogno nazionale. Anche in quel caso, ci sarebbe comunque un rialzo dei prezzi. 

Come risponderebbe l’Italia a quest’emergenza?

Dunque cosa fare? Certo, in Italia c’è un piano d’emergenza, ma per il momento si dovrebbe puntare di più su carbone e legname per il riscaldamento. E, inoltre, la regola d’oro in tempi di crisi: bisogna risparmiare. Ovvero, razionalizzare parte dei consumi e, quindi, nel caso si decidesse di prendere la decisione di tagliare i ponti con Mosca, sperare in contratti con altri Paesi per importare il gas. E questo, estraendone contemporaneamente sempre di più anche in Italia. Inoltre, non sarebbe male imporre anche, in modo preventivo un tetto sui prezzi di gas e petrolio che abbia una valenza europea (o internazionale?).

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