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Obbligo Pos dai 60 euro: cosa cambia per i pagamenti con carte e bancomat

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Clonavano le carte dei clienti portandosi a casa la bellezza di 300mila euro. Circa una ventina i camerieri che adesso rischiano il processo.

Pagamenti con Pos obbligatori solo oltre i 60 euro, questa è la possibilità discussa dal Governo per esercenti e professionisti. Questa nuova proposta, infatti, revoca l’obbligo di accettare  pagamenti tramite Pos per una cifra inferiore ai 60 euro. Inoltre, con la nuova iniziativa per gli esercenti, si elimina anche la minaccia di multa per i commercianti che rifiutano pagamenti elettronici inferiori alla cifra stabilita. Tuttavia, la novità potrebbe cambiare le abitudini dei consumatori italiani che, con la pandemia, hanno trovato sfogo sulle piattaforme online.

Quali sono i possibili scenari 

La possibilità di pagare un caffè o una bottiglietta d’acqua con la carta potrebbe svanire e, di conseguenza, le reazioni dei consumatori potrebbero essere varie. Ad esempio, il rischio del rifiuto di un pagamento elettronico da parte degli esercenti potrebbe scatenare vari scenari, non sempre propriamente positivi.

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Secondo quanto rilasciato da Paolo Gatelli, professore di Ict e società dell’informazione all’Università Cattolica, su Money.it, due sono gli scenari più comunemente possibili a seguito della revoca dell’obbligo di pagamenti con Pos sotto i 60 euro. Da una parte si potrebbe osservare una maggioranza di consumatori che cederà alla novità e non avrà particolari problemi a normalizzare nuovamente il solo uso del contante, dall’altra, potrebbero esserci quei consumatori più testardi che, non accettando il rifiuto, si rifiuteranno a loro volta di tornare a fare acquisti in quel luogo. E questo sarebbe un ‘problema’ per i commercianti. 

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Quel che pare certo è che con l’abrogazione dell’obbligo di pagamento con Pos sotto i 60 euro, saranno gli esercenti e i professionisti ad avere il potere sul metodo di pagamento esercitato dagli acquirenti. Ciò, infatti, vorrebbe dire per il consumatore che anche un pagamento di un numero a due cifre potrebbe venire potenzialmente rifiutato. Tuttavia, al momento non ci resta che attendere l’interlocuzione tra Governo e UE, i quali determineranno la conferma o la disdetta della proposta. Che si concentrerà anche sull’ipotesi di cancellazione di sanzioni pregresse.

Cosa potrebbe cambiare per le sanzioni

Un’altra iniziativa proposta è quella di cancellare anche le sanzioni pregresse ai danni degli esercenti, finora arrivate ai commercianti per non aver rispettato l’obbligo. Quindi, nella bozza, è scomparso anche lo stop di 180 giorni alle sanzioni. In attesa di definire le nuove regole, c’era anche l’ipotesi di sospendere i procedimenti e i termini per l’adozione delle sanzioni, sospensione invece saltata, al momento. Ad ogni modo, molti non sono d’accordo con le ultime decisioni del Governo in merito ai pagamenti, in quanto accusano lo stesso di voler favorire l’evasione, a partire dalle associazioni dei consumatori. Ma non ci resta che aspettare e capire cosa succederà sul ‘fronte’ pagamenti. 

 

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