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Tassa regionale universitaria: cos’è, chi non deve pagarla

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Cos'è la tassa regionale universitaria e chi non deve pagarla

Nell’effettuare l’iscrizione all’università, nel rinnovarla o nel compilare la domanda per borsa di studio e simili, a chi non è capitato almeno una volta di incappare nella dicitura ‘Tassa regionale per il diritto allo studio’ o, in modo più conciso, ‘tassa regionale universitaria’? 

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Tassa regionale universitaria e tassa d’iscrizione non sono la stessa cosa 

La tassa regionale per il diritto allo studio è un tributo richiesto dagli atenei nel momento in cui si effettua l’immatricolazione o si rinnova l’iscrizione al successivo anno accademico. L’importo della tassa può essere calcolato in base all‘Isee oppure può trattarsi di una somma fissa. Questa tassa non deve essere confusa con quella relativa all’iscrizione. Si tratta infatti di due tributi distinti e che rispondono ad altrettanto diversificati scopi. 

La funzione

Ma qual è la funzione del tributo, come si calcola l’importo e, ancora, perché viene richiesta? Il tributo è stato istituito per far fronte alla necessità di incrementare le finanze regionali usate sia per garantire il principio di solidarietà tra famiglie con reddito maggiormente elevato e quelle con reddito basso sia per sostenere il finanziamento di borse di studio e prestiti d’onore. 

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Importo

Essendo una tassa regionale, l’importo viene deciso dalle singole regioni. Tuttavia non può mai superare i 200 euro previsti dalla Legge. Di solito l’importo medio della tassa regionale universitaria è di 140 euro anche se le regioni possono ricorrere anche all’Isee degli studenti per calcolarla. È però bene sottolineare che che la maggior parte della regioni italiane propende per un importo fisso, a prescindere dall’Isee. 

Tassa regionale universitaria: chi non deve pagarla? 

Il pagamento di questo tributo è sempre dovuto, anche per coloro che rientrano nella ‘no tax area’ ed hanno pertanto un Isee inferiore a 20.000 euro. Tuttavia ci sono delle specifiche circostanze in cui si è esentati dal pagamento, come ad esempio gli studenti beneficiari di borse di studio o prestiti d’onore.

In generale, la decisione e le modalità attraverso le quali è possibile esentare dal pagamento della tassa regionale per il diritto allo studio universitario una certa tipologia di studenti spettano sempre ai singoli atenei. 

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