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Multe più care dal 27 marzo 2023: ecco perché e cosa cambierà

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Multe Polizia locale Roma

A partire dalla fine del mese di marzo le multe per coloro che non rispettano il codice della strada– andando, dunque, incontro a delle infrazioni,  diventeranno leggermente più salate. La motivazione alla base di tale di ciò è da ricercarsi nell’aumento dei costi di notifica postale. In particolare saranno due le sigle, Cad e Can, a far lievitare le spese posti per gli atti giudiziari. Ma di quanto aumenteranno le multe? 

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Multe più salate a partire dalla fine di marzo 

A partire dalla fine del mese di marzo gli automobilisti indisciplinati andranno incontro a multe lievemente più salate. La motivazione alla base di tale circostanza è da ricercarsi nell’aumento dei costi di notifica postale per gli atti giudiziari e per l’appunto, le multe. Nella fattispecie, a far lievitare tali costi saranno sue sigle, Cad e Can. Ora, agli attuali 2.70 euro che devono essere pagati per la comunicazione di avvenuta notifica, Can, e per la comunicazione di avvenuto deposito, Cad, saranno aggiunti 55 centesimi che porteranno la spese complessiva a 3.25 euro.

In merito, è bene però precisare che, in considerazione degli incrementi e anche della diminuzione di altre voci, l’aumento in questione non sarà di 55 centesimi ma di una cifra ancora inferiore e pari a 30 centesimi. Quindi, ricapitolando, dagli attuali 10.15 euro a partire dal 27 marzo prossimo si passerà a 10.45 euro. Come si nota l’aumento è, fortunatamente, contenuto e si va a collegare anche allo stop agli aumenti dovuti all’inflazione fissato per il primo gennaio scorso. 

L’aggiornamento degli importi per le sanzioni 

In merito a quest’ultimo aspetto va detto che l’aggiornamento degli importi per le sanzioni inerenti alla violazione delle norme del codice della strada viene fatto ogni due anni e tiene conto anche dell’inflazione secondo i parametri che vengono comunicati dall’Instat. Come detto, la prossima scadenza era fissata per lo scorso primo gennaio ma il governo, grazie alla misura contenuta nella Legge di Bilancio, ha deciso di congelare il tutto per il prossimo biennio, ovvero quello del 2023-2024. 

 

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