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Assunzioni scuola, 20.000 posti a settembre: ma un prof su 4 è precario, i dati

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assunzioni insegnanti

Il precariato la fa da padrona nelle scuole, un prof su quattro è precario. I contratti che vengono stipulati per i nuovi docenti sono sempre più a tempo determinato e sale il numero dei precari che nel 2022 è arrivato a quota 225mila su 900mila posti assegnati. Un dato che evidenzia come il precariato nelle scuole abbia raggiunto il 25 per cento.  Una situazione allarmante non solo per gli stessi insegnanti che non hanno prospettive sicure per il loro futuro, ma anche per gli studenti che vedono cambiare di anno in anno i docenti. E, in particolare, a soffrire di questi continui cambi di cattedra, sono gli alunni con disabilità che non hanno il tempo di cucire una relazione con l’insegnante di sostegno che se lo vedono modificare.

Il ministro dell’Istruzione studia un piano di assunzioni

Una situazione allarmante alla quale si è dimostrato sensibile anche il ministro all’Istruzione Giuseppe Valditara che sta studiando una soluzione per mettere fine a questo fenomeno. Un impegno per il quale dal Ministero si sta studiando un vero e proprio piano di reclutamento che prevede l’assunzione di 70mila docenti entro il prossimo anno.

Ma il programma di assunzioni ha stabilito anche un intervento a breve termine. Entro settembre, infatti, è annunciata l’assunzione di 20mila insegnanti precari. Nonostante l’impegno e il piano previsto, da una indagine di Tuttoscuola, risulta che l’eventuale rispetto del reclutamento dei docenti annunciati andrebbe a coprire solo un terzo dei precari.

Nonostante le nuove assunzioni ci sono tanti prof che andranno in pensione

L’eventuale rispetto del programma annunciato di 70mila precari, andrebbe a coprire poco più di 67mila posti che verranno assegnati a precari con contratto annuale, intanto però altri 25mila insegnanti andranno in pensione lasciando altri posti vacanti. A un quadro già così allarmante si sommano anche quei docenti che hanno contratti che terminano con la fine dell’anno scolastico, a giugno per intenderci. La situazione resta estremamente difficile.

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