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Festa della Liberazione: frasi celebri, aforismi e citazioni da inviare il 25 aprile

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Festa della Liberazione Italiana

 La Festa del 25 aprile è davvero alle porte. Ricorrenza storica fondamentale, domani si festeggerà il 78esimo anniversario della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo. Ora, cosa c’è di meglio che stupire i  propri cari ed i propri amici con delle frasi celebri, degli aforismi e delle citazioni da inviare loro per rendere questa ricorrenza ancora più unica? Di seguito, eccone per voi alcune. L’effetto sorpresa è assicurato. 

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Frasi e citazioni da inviare il 25 aprile ad amici e parenti 

Nel corso degli anni politici, poeti e scrittori hanno parlato ampiamente del valore della Resistenza nonché del 25 aprile. Noi, in questo articolo abbiamo raccolto per voi una serie di citazioni, frasi celebri e poesie da inviare ai propri cari il giorno della Liberazione. D’altronde si sa, delle parole sentite possono davvero riscaldare ed emozionare il cuore di chi le riceve. Di seguito alcune citazioni che renderanno unica questa ricorrenza: 

  • “La Costituzione è un buon documento; ma spetta ancora a noi fare in modo che certi articoli non rimangano lettera morta, inchiostro sulla carta. In questo senso la Resistenza continua”.
    (Sandro Pertini)
  • “La libertà è come l’aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare”.
    (Piero Calamandrei)
  • “25 Aprile. Una data che è parte essenziale della nostra storia: è anche per questo che oggi possiamo sentirci liberi. Una certa Resistenza non è mai finita”.
    (Enzo Biagi)
  • “Alla più perfetta delle dittature preferirò sempre la più imperfetta delle democrazie”
    (Sandro Pertini)
  • “La democrazia è la peggior forma di governo, eccezion fatta per tutte quelle forme che si sono sperimentate fino ad ora”
    (Winston Churchill)
  • “Tu non sai le colline | dove si è sparso il sangue. | Tutti quanti fuggimmo | tutti quanti gettammo | l’arma e il nome”.
    (Cesare Pavese)
  • “Sempre sulle lapidi, a me basterà il mio nome, le due date che sole contano, e la qualifica di scrittore e partigiano. Mi pare di aver fatto meglio questo che quello”.
    (Beppe Fenoglio, I 23 giorni della città di Alba)
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