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Operazione contro il clan Fragalà: sul litorale un ‘cartello criminale’, contatti con la politica locale

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E’ in corso la conferenza stampa presso il comando provinciale Carabinieri di Roma, alla presenza del Procuratore facente funzioni della Repubblica di Roma Dott. Michele Prestipino Giarritta e del Comandante del Ros Gen. B. Pasquale Angelosanto, sulla maxi-operazione conclusa stamani nelle province di Roma e Catania

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I carabinieri del Ros, coordinati dalla direzione distrettuale antimafia di roma, hanno disarticolato il sodalizio mafioso denominato clan “Fragalà”, operante nell’area metropolitana romana e in particolare nei comuni di Ardea, Pomezia e Torvajanica.

Maxi operazione contro il clan Fragalà: indagini lunghe due anni, i dettagli. Contatti con altri gruppi mafiosi e con politici locali

(Articolo in aggiornamento)

Ulteriori dettagli circa l’operazione contro il clan Fragalà sono stati esposti proprio in questi minuti. Si tratta di un’indagine durata due anni pieni, spiegano le forze dell’ordine, che si è avvalsa di oltre 200 Carabinieri, oltre che alle unità cinofile e alcuni mezzi aerei, su un territorio particolarmente sensibile, quello del litorale a sud di Roma. Circa 30 i provvedimenti restrittivi a carico degli indagati, la maggior parte di quali fanno riferimento ad ordinanze di custodia cautelare in carcere. 

«E’ stata un’operazione per certi versi qualitativamente molto importante perché ha consentito di accertare la presenza di una famiglia criminale a tutto tondo, di origine catanese; un gruppo che si è stabilizzato da anni sul litorale i cui componenti vi risiedono e vi operano».

«Nel tempo hanno accumulato potere criminale mediante l’uso del metodo mafioso, legato a fenomeni quali l’estorsione o il traffico di sostanze stupefacenti; la vera novità è stata nel fatto che questo gruppo si è intrecciato, non alleato, federato potremmo dire, con altri gruppi criminali, in particolare con un gruppo di derivazione Casalese, creando un vero e proprio cartello criminale di tipo mafioso. Nel tempo abbiamo colto, infatti, rapporti con i Fasciani di Ostia e con i gruppi napoletani dei Senese e Pagnozzo. E sono risultati dall’attività di indagine contatti tra esponenti politici locali e uomini del clan. Questo dà la misura di quanto questo gruppo sia stato capace di penetrare nel territorio del lungomare laziale».

Continua il Procuratore facente funzioni della Repubblica di Roma Dott. Michele Prestipino Giarritta: «Le indagini ruotano anche intorno ad un personaggio di spicco, Francesco D’Agati, un uomo di Cosa Nostra. Anni fa era capo mandamento di Villabate, alle porte di Palermo. Il suo ruolo, nonostante l’età, si è dimostrato particolarmente rilevante in tutte quelle situazioni di “frizioni” fra i vari gruppi criminali operanti nell’area svolgendo un compito di mediazione sfruttando proprio la sua autorevolezza mafiosa; in tal senso, la sorta di filosofia più volte emersa in passato circa la necessità da parte dei sodalizi mafiosi di preferire la “pace” alla guerra, la ritroviamo anche in questa indagine».

In una intercettazione si ascolta infatti: «[…] con la pace c’è prosperità e benessere, con la guerra c’è carcere e povertà […]».

 

 

 

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