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Prendevano il reddito di cittadinanza, ma avevano ville e palestre di lusso: tra loro anche un esponente del Clan Casamonica-Spada

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Furbetti del reddito di cittadinanza a Sabaudia

Percepivano il reddito di cittadinanza quando, in realtà, non avevano i requisiti in regola. Chi era in carcere, chi aveva dichiarato residenze fittizie. E chi, come un Casamonica, aveva omesso di comunicare le sue proprietà: villa lussuosa, terreni, auto di grossa cilindrata, attività commerciali. I furbetti, però, sono stati scoperti e denunciati dai Carabinieri della Compagnia di Castel Gandolfo, che hanno portato avanti una lunga indagine, da gennaio ad agosto scorso. 

Tra i denunciati anche un Casamonica 

Sono 26 i cittadini denunciati, di cui 17 di nazionalità straniera e 9 con precedenti: loro sono accusati di aver truffato lo Stato e di aver percepito, indebitamente, il reddito di cittadinanza. Causando un danno all’Erario stimato in circa 250.000 euro. 

Tra i denunciati anche un elemento di spicco del Clan dei Casamonica-Spada, che è risultato titolare di una palestra del valore commerciale di circa 250.000 euro.

Come hanno truffato lo Stato

Ma non solo. Un uomo, con la cittadinanza tunisina, ha dichiarato falsamente di essere nato in Italia e possedere la cittadinanza italiana, due percettori hanno continuato a percepire il beneficio mentre erano in carcere, essendo stati colpiti da misura cautelare, diversi hanno indicato residenze fittizie, tra cui una residenza in un supermercato e, in un altro caso, in un garage. Diversi cittadini, che lavoravano in nero, e alcuni stranieri hanno indicato falsamente di essere residenti in Italia da almeno dieci anni, di cui gli ultimi due continuativi. Ma nulla era vero. 

Il sequestro

Il Tribunale di Velletri ha emesso diversi decreti di sequestro preventivo per confiscare i beni. I militari, lì dove hanno trovato i conti correnti vuoti, hanno sequestrato gioielli, orologi di lusso, autovetture e beni immobili ai ‘furbetti’. A quelli che percepivano il reddito di cittadinanza quando, in realtà, non potevano. 

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