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Strage di Cisterna di Latina, la telefonata all’amica di famiglia dopo il pluriomicidio

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Mi detto che la colpa era la mia se aveva ucciso le figlie, diceva cose confuse prima di chiudere la conversazione”. Così ha raccontato la signora Michela, amica di Antonietta Gargiulo, moglie di Luigi Capasso, il carabiniere di Cisterna di Latina che lo scorso mercoledì 28 febbraio ha ucciso le sue figlie prima di togliersi la vita. Le bambine avevano 7 e 13 anni e Antonietta è ferita in gravi condizioni.

LA TELEFONATA CON LA SIGNORA MICHELA

La signora Michela lo ha raccontato oggi a Rai Radio 1. Ha parlato al telefono con Capasso mentre era barricato in casa, provando a farlo desistere e a fargli lasciare le figlie. Ma quello che le ha detto l’uomo non ha lasciato adito a dubbi.

Per questo la donna aveva subito attaccato e chiamato i Carabinieri ed era stata proprio lei a provare con le forze dell’ordine a parlare nuovamente con l’uomo, ma senza successo.

La signora conosceva molto bene la situazione della coppia e aveva ospitato Antonietta e le bambine lo scorso settembre, subito dopo l’aggressione davanti lo stabilimento Findus.

Capasso potrebbe essersi riferito a questo quando l’ha accusata.

NUOVI PARTICOLARI

Nel frattempo emergono nuovi particolari, grazie anche alla testimonianza della sig.na Michela.

Capasso aveva nei confronti della moglie al punto di hackerarne il cellulare. Ogni messaggio e chiamata di Antonietta sarebbero stati sotto il controllo del marito, tramite una applicazione.

Così avrebbe scoperto che la moglie aveva un appuntamento con dei colleghi per un caffè, da cui la gelosia che lo portò all’aggressione al parcheggio della Findus.

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