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Arrestati i presunti assassini di ‘Simone’ Shehaj Selavdi, il 38enne ucciso in spiaggia a Torvaianica

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Shehaj Selavdi - Il Corriere della Città

Le persone che hanno ucciso che 15 mesi fa, il 20 settembre 2020, Shehaj Selavdi, il 38enne albanese da tutti conosciuto come Simone, sulla spiaggia di Torvaianica, all’altezza dello stabilimento Bora Bora, adesso hanno un nome e un volto, almeno secondo gli inquirenti. E uno dei due è lo stesso uomo che ha ucciso Fabrizio Piscitelli, “Diabolik”, il capo degli ultras della Lazio fatto fuori a Roma il 7 agosto 2019 in un agguato al Parco degli Acquedotti.

Omicidio Torvaianica: presi i killer di Simone “Passerotto”

Lui è Raul Esteban Calderon ed è stato arrestato insieme al complice Enrico Bennato. I due insieme avrebbero ucciso “Passerotto” per questioni legate al mondo della droga: ad arrivare ai killer le serrate indagini dei Carabinieri di Frascati, che ad un certo punto si sono intrecciate con quelle della Squadra Mobile di Roma.

La Polizia infatti stava indagando sulla morte di Diabolik: i punti in comune tra i due omicidi erano molti, a partire dalle modalità di esecuzione. Senza contare che entrambe le vittime si spartivano le piazze del mercato dello spaccio: Diabolik a Roma, Passerotto sul litorale che va da Torvaianica al confine con Anzio. 

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L’accurato lavoro svolto dalla Procura di Roma ha consentito di ricostruire quanto accaduto, partendo da un video catturato da una telecamera privata, che ha ripreso l’omicidio di Piscitelli, maturato nell’ambito di una guerra per il controllo dello spaccio di droga. Nelle immagini tutto l’accaduto: il killer si avvicina a Piscitelli e dopo aver sparato, scappa correndo via.
“Le fonti di prova su cui si è fondata l’adozione del provvedimento sono costituite: dagli elementi raccolti dalla Squadra Mobile e dalla polizia Scientifica nel corso del sopralluogo effettuato sul luogo e nell’immediatezza del fatto e in particolare da un filmato estratto da una telecamera installata in zona con la quale è stata ripresa l’esecuzione del delitto. Dall’analisi tecnica del filmato dell’omicidio eseguita prima dalla polizia Scientifica e successivamente dal consulente tecnico incaricato dalla procura è emersa una chiara compatibilità tra il killer visibile nel filmato e il soggetto gravemente indiziato”, si legge in nota della Procura.

Omicidio Shehaj Selavdi, ecco chi è stato arrestato

Oltre al video, ci sono state le intercettazioni e le testimonianze, che hanno aiutato gli investigatori a ricostruire tutta la vicenda, facendo scoprire il legame tra i due omicidi. Per i due sono state emesse le ordinanze di custodia cautelare in carcere, entrambe già convalidate. Per Raul Esteban Calderon l’accusa è di omicidio volontario, nell’altra il concorso in omicidio volontario mentre per Enrico Bennato di concorso in omicidio volontario. In entrambi i casi è stato contestato il “metodo mafioso”.

Enrico Bennato era già in carcere quando è stato raggiunto dall’ordinanza di custodia cautelare: aveva infatti cosparso con dell’alcol il portone di casa di una donna, per poi provare a dare fuoco all’entrata. La “storia” familiare di Enrico Bennato non è di quelle semplici: è il nipote di Walter Domizi, il boss detto “il gattino” che comandava nella zona di Casalotti, mentre uno dei suoi fratelli, Andrea, fu ucciso nella faida di Primavalle. L’altro fratello, Leandro, invece, venne gambizzato nel corso di un attentato subito dopo l’omicidio di Piscitelli nel novembre del 2019. 

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