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Elezioni Comunali Pomezia 2023, ecco perché è saltato l’accordo PD-M5S: ma anche a destra si rischia la spaccatura

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Elezioni Comunali di Pomezia 2023, candidati, quando si vota

Elezioni a Pomezia, a poco più di un mese dal voto non ci sono ancora i candidati a Sindaco ufficiali dei principali schieramenti. Una situazione quantomeno anomala dettata, in parte, chiaramente anche dall’ultimo appuntamento delle Regionali; ad oggi però la realtà è che nonostante le continue riunioni, gli incontri, le assemblee che si stanno tenendo sia nel centrosinistra quanto nel centrodestra un accordo condiviso su chi portare come possibile Sindaco alle elezioni non c’è. E allora lo scenario che si sta delineando è quello di una sorta di “tutti contro tutti” con tutti i partiti che correranno da soli o quasi. 

Elezioni Amministrative Pomezia 2023, niente accordo PD Movimento 5 Stelle

Partiamo dalla prima notizia: come alle elezioni Regionali del Lazio non ci sarà l’accordo tra Movimento 5 Stelle e Partito Democratico. Le trattative, annunciate e portate avanti, sono naufragate poi definitivamente alcuni giorni fa.  A sinistra infatti, proprio per cercare di fermare l’emorragia di voti e impedire il terzo successo di fila alla destra, PD e M5S avrebbero voluto sotterrare l’ascia di guerra dimenticandosi le reciproche accuse/offese con cui si imbeccavano fino a ieri. L’obiettivo? Tentare, nell’ennesimo tira e molla che ormai li contraddistingue, di arrivare comunque al quasi scontato ballottaggio. Ciò avrebbe voluto dire, se pensiamo ai dem, rinunciare ad attaccare l’ultima Amministrazione per cercare di avere un ruolo nel prossimo Governo cittadino.

M5S spaccato, ma il PD avrebbe appoggiato un candidato grillino alle Comunali di Pomezia

Un accordo, c’è da dire, che avrebbe saputo molto di “inciucio” mascherato sotto la definizione di “campo progressista” con il candidato che alla fine sarebbe dovuta essere una ex Consigliere Regionale proprio del M5S. L’accordo sarebbe stato, per il M5S, un’ottima carta da giocare per raggiungere un terzo mandato a dir poco storico. Ma durante l’ultima riunione, quella decisiva se vogliamo, i due schieramenti si sono scontrati duramente. Ma non per colpa del centrosinistra. La rottura è invece avvenuta all’interno del Movimento 5 Stelle, dove due diverse fazioni si sono contrapposte. La prima, favorevole alla coalizione, portava come candidata sindaco appunto la Consigliera Regionale uscente. La seconda, invece, non solo non voleva “mischiarsi” con il PD, ma proponeva un ventaglio di altri candidati sindaci. La riunione interna al partito, avvenuta il 30 marzo, è stata ‘all’ultimo sangue’ e ha visto doppiamente sconfitta la papabile candidata a Sindaco sostenuta anche dal PD: non solo la sua idea di fare un polo allargato è stata bocciata, ma anche la sua candidatura è stata stroncata. A prevalere, infatti, è stata la linea di un altro componente dell’ex Giunta Zuccalà (questi ed altri retroscena con tutti i nomi sul numero cartaceo di aprile 2023 in uscita dopodomani).

Elezioni Pomezia, la proposta ‘indecente’ del M5S: “Sì alla coalizione ma il PD deve rinunciare al logo”

Ma la cosa che è stata imposta nell’incontro con il centrosinistra ha dell’incredibile. Per poter andare uniti, è stato richiesto che il PD restasse fuori. O che cambiasse nome. “Mai con il PD”, o quantomeno con la sua sigla, in pratica. A questo punto, è scoppiata quasi una bagarre, con un esponente del PSI che ha ‘vomitato’ il suo disgusto nei confronti di “una politica becera e dittatoriale” degli esponenti grillini, per poi abbandonare la riunione. L’accordo, neanche a dirlo, è saltato. Il Movimento 5 stelle non si è accontentato di aver avuto il candidato sindaco e tutto il programma condiviso, voleva anche cancellare la storia e l’identità di un partito nato ben prima della loro esistenza. Richiesta ovviamente respinta al mittente, senza neanche i saluti. Il Movimento 5 stelle andrà quindi da solo, seppur con dei malumori. 

Quale sarà il candidato del PD alle Amministrative di Pomezia?

Ma anche per il centrosinistra, dopo aver perso un mese e mezzo di tempo dietro a quello che doveva essere uno schieramento sicuramente forte e in grado di contrastare il filotto del centrodestra, adesso si ritrova a dover decidere in fretta il suo candidato, che aveva lasciato in mano a coloro che credeva alleati.

Elezioni a Pomezia, concentrarsi sui programmi e non sui nomi: Pontina, termovalorizzatore e bilancio (ilcorrieredellacitta.com)

Candidati Elezioni Pomezia, anche la destra si spacca?

Sul fronte opposto infine, che parte, in virtù degli ultimi precedenti, sicuramente favorito, le cose non sono ancora per niente definite. A destra infatti, come capita puntualmente a ogni elezione locale, i partiti sembrano ingegnarsi per complicarsi la vita da soli: dai retroscena sappiamo infatti che, anche stavolta, l’accordo per il candidato condiviso non sarebbe stato trovato e che quindi il nome sarà verosimilmente “calato dall’alto”. Pensare però di mettere d’accordo Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega (che ruolo avrà Fabio Fucci?) & co. è missione tuttavia tutt’altro che semplice. 

Elezioni a Pomezia, concentrarsi sui programmi e non sui nomi: Pontina, termovalorizzatore e bilancio

I possibili candidati alle Amministrative 2023 a Pomezia per il centrodestra: FDI correrà da solo?

Quando manca poco più di un mese al voto, non c’è ancora il nome di un solo candidato a Sindaco “ufficiale” nei principali schieramenti. Si è parlato di candidati che immediatamente sono stati “eliminati” semplicemente perché non piacevano a qualcuno, oppure per le manie di protagonismo di qualcun altro. C’è chi, pur di non condividere determinate scelte, sta pensando di spaccare – ancora una volta – il centrodestra. C’è anche chi, pur di cercare di imporre le proprie posizioni, prova a fare la voce grossa minacciando di portare i voti allo schieramento avversario. Ed ecco quindi che molto probabilmente FdI andrà da sola a questa tornata elettorale, mentre gli altri partiti e liste formeranno un Centro con un proprio candidato sindaco. Un ottimo modo per cercare di perdere anche quando si è favoriti per la vittoria. Ma finora di programmi – da una parte e dall’altra – non ha parlato (quasi) nessuno. L’ennesima testimonianza di quanto ormai la politica sia distante anni luce dai cittadini. Dei problemi della città e dei suoi abitanti e di quelle che potrebbero essere le soluzioni, che sono le cose che interessano davvero, non si è sentito molto. E poi ci si chiede perché non si va a votare…

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