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Morto Sforza Marescotto Lillo Ruspoli, ultimo principe degli aristocratici di Roma

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Si è spento il principe Sforza Marescotto ‘Lillio’ Ruspoli. Aveva 93 anni, ma da tempo lottava con una lunga malattia. Il nobile ha spirato nella propria dimora al Palazzo Ruspoli, situato tra via del Corso e via di San Lorenzo in Lucina. In vita, oltre a essere principe di Cerveteri, fu politico con il Movimento Sociale Italiano, dirigente di azienda e ambasciatore del Sovrano Ordine di Malta. E’ stato uno degli ultimi rappresentanti delle famiglie nobili romane risalenti al XIII secolo, imparentate con i Farnese, i Salviati, gli Orsini e i Dampierre. 

La sua, una figura legata figuratamente alla Regina Elisabetta II d’Inghilterra. Entrambi erano nati nel 1927, a distanza di pochi mesi. Il principe Ruspoli erano nato il 23 gennaio 1927, ma aveva sempre sorriso all’accostamento alla Regina inglese. La figlia su La Repubblica, ricorda un aneddoto del padre su questa cosa: “Era nato pochi mesi prima di queen Elizabeth ed erano come due fratelli siamesi. E non dimenticava di aver danzato con lei nei saloni di Palazzo Colonna quando ancora non era regina, ma erede al trono di Albione”. 

La vita del principe Ruspoli

Cresciuto in Brasile fratello dell’attore “Dado” Ruspoli, dopo gli studi universitari si operò nel direttivo della Banca Romana. All’interno del suo palazzo, ebbe modo di frequentare intellettuali, attori e registi, quali Leo Longanesi, Roberto Rossellini, Carlo Pesenti e Renato Angiolillo. In vita, fu un cattolico intransigente, tanto da giurare fedeltà assoluta alla Chiesa e il Pontefice in carica. Fondò i Centri d’Azione Agraria, per difendere la civiltà contadina dell’epoca. 

Nel Dopoguerra, aderì al MSI, con cui nel 1989 si candida in qualità di capolista per il Comune di Roma. Sarà eletto consigliere con 32.400 voti raccolti sulla Capitale. Fu orgoglioso della propria carica ad ambasciatore del Sovrano Militare Ordine di Malta presso il governo di Malta, l’elezione a membro dell’Accademia Pontificia di Belle Arti e Lettere, la ‘delega’ per Roma e il Lazio dell’Ordine Costantiniano di San Giorgio. Nel 2006, il ministro Giulio Tremonti fece il suo nome per guidare la vicepresidenza della Banca del Sud. 

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