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Rifiuti Roma, il termovalorizzatore di Gualtieri rischia di saltare: l’ombra di una crisi di governo

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Roberto Gualtieri e il termovalorizzatore di Roma

Roma. Il termovalorizzatore di Gualtieri, o inceneritore, come alcuni spiriti pragmatici preferiscono, è appeso ad un filo. La decisione definitiva sulla sula realizzazione è sospesa in attesa dell’incontro decisivo di oggi tra il presidente del Consiglio, Mario Draghi, e il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte.

Termovalozzatore appeso ad un filo

Di fatto, tra le altre cose, il provvedimento sul nuovo impianto promesso dal sindaco di Roma è uno dei motivi per cui i 5 Stelle non intendono votare il ‘decreto aiuti’. Non è certamente l’unico motivo né quello più stringente, tuttavia è una delle leve sulle quali l’esecutivo potrebbe decidere di mediare al fine di evitare una crisi di governo in piena estate.

Ore decisive per la Capitale

Proprio in queste ore, dunque, si gioca il destino e il futuro della raccolta dei rifiuti a Roma. Gualtieri ha puntato tutte le sue carte sul termovalorizzatore e questo i cittadini e la sua giunta lo sanno bene. Sarebbe l’unico modo, a detta del primo cittadino, per risolvere l’emergenza rifiuti secolare nella Capitale.

I poteri straordinari chiesti da Gualtieri

Per realizzarlo, però, ha bisogno di poteri straordinari e nel decreto varato dal governo è stato inserito proprio il punto in questione: l’assegnazione della competenza speciale per la gestione dell’immondizia al primo cittadino di Roma e commissario per il Giubileo del 2025. In tal modo, Gualtieri avrebbe la possibilità di agire in qualità di commissario e superare i limiti imposti dal Piano regionale dei rifiuti.

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I 5 Stelle contro il termovalorizzatore

Lo schieramento a sfavore della realizzazione fa leva sul Piano regionale del Lazio: i 5 Stelle hanno presentato, lo scorso 20 giugno, una modifica al ‘decreto aiuti’: sì a poteri straordinari al sindaco Gualtieri, ma all’interno del testo approvato dalla giunta Zingaretti.

Le parole di Enrico Letta

Detto in altri termini: Gualtieri può fare tutto quello che vuole sui rifiuti, ma non costruire un inceneritore. Il commento di Letta è stato perentorio: “Gravissimo che una forza di governo voglia presentare un emendamento per lasciare Roma nella sporcizia e nel caos, fermando il futuro e la valorizzazione dei rifiuti”.

Gualtieri in Assemblea capitolina

Intanto, però, il sindaco di Roma ieri ha parlato nuovamente, e con fiducia, nella Assemblea capitolina e ha ribadito l’importanza del nuovo impianto per chiudere il ciclo dei rifiuti: “Cercheremo con tutto il nostro impegno di avere il termovalorizzatore operativo già entro il 2025. Il nostro auspicio, come abbiamo sempre detto, è che sia un impianto a controllo pubblico”. Sullo sfondo delle parole di Gualtieri c’è però una possibile crisi di governo.

 

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