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Roma, “Qua nun se more mai” chiude, i ristoratori: “Non ci hanno permesso di proseguire”

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“Qua nun se more mai” chiude i battenti. Una notizia triste per Roma e non solo. La storica trattoria ha salutato amici e clienti con un’ultima cena ieri sera, 28 settembre, prima di abbassare definitivamente la saracinesca. E anche l’assessore alle Attività produttive e Pari opportunità, Monica Lucarelli, è voluta essere presente ieri e ha lasciato anche un post sulla pagina facebook del ristorante: “Sposati da 58 anni mano nella mano lavorano fianco a fianco in questa splendida trattoria romana. Esperienza, passione amore per il proprio lavoro, fantastici ravioli fatti con queste mani. La cicoria raccolta al campo, le patate che arrivano da Viterbo per fare gli gnocchi e quelle di Avezzano per la brace… un luogo così non può non deve chiudere”.

i due anziani ristoratori si tengono per mano
Dopo 58 anni di matrimonio e 42 anni di ristorazione i due proprietari si tengono ancora per mano

Cosa è successo

“Abbiamo cercato in tutti i modi di proseguire l’attività – dicono i titolari del ristorante in una nota facebook -, ma non ci hanno permesso di farlo”. Tanta amarezza per sacrifici e speranze di una vita andati in frantumi.

La trattoria si trova sull’Appia Antica ed è a conduzione familiare “da 42 anni siamo mio marito e io a portare avanti l’attività. Poi – spiega la titolare 82enne – sono subentrati anche i nostri due figli”. Ed è in famiglia che si sentivano i clienti che li andavano a trovare per gustare “tutti prodotti fatti in casa. Sono io che facevo i ravioli” dice con un pizzico di orgoglio e una voce sincera, pulita, squillante nonostante l’età e forse anche un po’ di stanchezza per sacrifici che sembrano destinati ad andare vanificati.

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Gli appelli

Sapevano da tempo che stesse per accadere e avevano anche lanciato vari appelli anche su facebook, sostenuti anche da personaggi noti del monto dello spettacolo, tra gli altri Christian De Sica. D’altro canto si tratta davvero di un pezzo di storia di Roma e dei romani che se ne va, che potrebbe non esistere più dopo quasi mezzo secolo di presenza.

Tutto sembra essere scaturito da “un contratto non rinnovato” spiega con calma l’anziana proprietaria. Insomma da domani chiunque sia abituato a passare e sentire i gusti della cucina di una volta, luci accese, chiacchiericcio e forse anche qualche battibecco (in una famiglia succede) dovrà accontentarsi di vedere una saracinesca abbassata. Tanta la tristezza tra gli abituali frequentatori della trattoria che hanno espresso solidarietà e affetto alla storica famiglia Alessandrini che nel quartiere dell’Appia Antica era diventata una presenza costante.

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