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Omicidio Cerciello Rega, l’americano Hjorth: «Mi hanno bendato e mi dicevano: “Hai i minuti contati”»

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Christian Gabriel Natale Hjorth

È un racconto preciso, quello fatto da Christian Gabriel Natale Hjorth. L’americano, insieme a un suo connazionale, è stato condannato in appello per l’omicidio del vicebrigadiere dei carabinieri Mario Cerciello Rega. Ma stavolta in aula lui è parte offesa. È stato sentito dal giudice riguardo alla questione del bendaggio dopo il suo fermo, nelle fasi successive all’omicidio. L’imputato questa volta è un carabiniere, Fabio Manganaro, accusato di misura di rigore non consentita dalla legge.

«Mi hanno tenuto con gli occhi bendati per 45 minuti. Io cercavo di capire cosa stesse succedendo. Percepivo la presenza di parecchie persone accanto a me. Poi qualcuno mi ha detto: ‘Hai i minuti contati’», ha riferito l’americano al giudice.

L’omicidio

All’inizio dell’udienza, l’americano ha raccontato di essere stato fermato quando era nella sua stanza d’hotel. L’albergo si trovava poco distante da dove era avvenuto il delitto, nato da uno scambio di persona, per recuperare uno zaino. Il vicebrigadiere Mario Cerciello Rega era stato ucciso, nel luglio 2019, con 11 coltellate, dopo che con il collega Andrea Varriale era intervenuto a Trastevere per recuperare uno zaino, che i due americani – in cerca di droga – avevano rubato al facilitatore dei pusher Sergio Brugiatelli. 

“Nudi per fare le flessioni, poi mi hanno detto: hai i minuti contati”

L’americano prosegue nel suo racconto, dicendo che i militari sono arrivati armi in mano nella stanza e, appena entrati, per prima cosa li hanno fatti spogliare nudi. «Ci hanno fatto fare le flessioni e ci hanno scattato delle foto con i cellulari. Poi ci hanno fatto rivestire per portarci fuori, ma prima di farmi salire in macchina mi hanno messo una tovaglia in testa. Avevo paura, non sapevo dove stavamo andando. Se tentavo di alzare la testa mi prendevano a gomitate».

Anche in caserma l’atteggiamento dei militari non cambia. Tolgono la tovaglia dalla testa dell’americano, ma solo, secondo quanto raccontato da Hjorth, per buttarlo faccia a terra. Viene ammanettato e colpito con delle ginocchiate. Poi viene fatto rialzare e sedere. È a questo punto che viene bendato. «Mi hanno messo una benda. Sono rimasto così per 45 minuti. Ho sentito che mi dicevano “Hai i minuti contati, la pagherai”»

Gli altri procedimenti

Oltre al bendaggio, risultano esserci altri due procedimenti riguardanti la fase di fermo di Christian Gabriel Natale Hjorth e dell’amico Finnegan Lee Elder. Si è venuti a conoscenza di queste indagini solo oggi, nel corso dell’udienza in Tribunale. Uno dei due procedimenti riguarda le minacce fatte nei confronti di Hjorth ed è a carico di ignoti. La Procura ha richiesto l’archiviazione, ma il Gip ha respinto la richiesta, disponendo nuove indagini.

Il secondo procedimento invece riguarda presunte percosse e lesioni, sempre verso Hjorth. In questo caso risultano indagati due carabinieri. Anche per questo procedimento la Procura ha richiesto l’archiviazione. In questo caso si attende ancora la decisione del Gip.

 

 

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