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Omicidio Fiore, dimentica il portafogli vicino al cadavere: così è stato arrestato l’assassino

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Andrea Fiore

È arrivata nella giornata di ieri la notizia che gli investigatori hanno fermato uno dei presunti assassini di Andrea Fiore. Le modalità con cui gli inquirenti sono risaliti a uno dei due assassini è sorprendente: aveva dimenticato il portafogli in casa della vittima, in via Pisoni, in zona Quadraro a Roma, vicino al corpo del carrozziere morto.

Il portafogli accanto alla vittima ha portato al fermo di un 43enne

Un rinvenimento che ha fatto immediatamente scattare le manette ai polsi di colui che sicuramente ha avuto un ruolo in quell’assassinio, il 43enne Daniele V. dai contorni ancora poco chiari. Unica certezza per ora è il rapporto della vittima con Luigi Finizio, freddato fuori al distributore di benzina il 13 marzo scorso. Sembrerebbe proprio che i due omicidi: quello di Finizio e Fiore siano tra loro collegati. Gli investigatori stanno cercando proprio il legame e non escludono che il 43enne possa essere in qualche modo coinvolto in entrambe le esecuzioni.

Le attività investigative hanno ricostruito gli ultimi momenti di vita di Fiore che dopo aver trascorso diverso tempo al bar si è diretto a casa, ignaro di essere seguito. Due uomini si sarebbero fatti aprire il cancello da uno dei vicini della vittima e bussato alla porta di Fiore. Quest’ultimo ha aperto ed è stato raggiunto da un colpo di pistola sotto l’ascella, ha quindi richiuso velocemente il portone di casa e dato l’allarme in Polizia. Anche una vicina che ha aveva sentito troppo rumore aveva chiesto l’intervento delle forze dell’ordine. Nonostante gli agenti siano corsi in via Pisoni, quando sono arrivati Fiore era già morto.

Le indagini e il primo fermo

Una breve indagini e il ritrovamento del portafogli di uno dei presunti autori dell’omicidio, Daniele V. un 43enne impegnato nella ristorazione e proveniente da Veroli che aveva lavorato anche all’estero e ora era impegnato a Roma. Si tratta anche di una vecchia conoscenza delle forze dell’ordine per maltrattamenti in famiglia e stalking. Il portafogli ha portato gli inquirenti direttamente dal 43enne che, finora, non sembra aver proferito parola in merito a quanto accaduto.

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