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Pronti soccorsi a Roma nel caos, l’accordo sindacati-Regione non sblocca gli aumenti per i medici

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Pronto Soccorso crisi

 

Sono stati stabiliti dalla Regione gli aumenti in busta paga per i medici del pronto soccorso, ma di fatto non sono ancora stati erogati, Restano sulla carta, come riporta Il Messaggero. È stato sottoscritto un accordo tra la direzione Sanità e i sindacati, ma manca un atto pubblico, che sia una delibera, una determina o una circolare per formalizzare l’aumento. E tutto questo va a discapito dei pazienti che si trovano a fare i conti con un’assistenza carente nelle strutture sanitarie romane. Senza contare la difficoltà di stabilire una turnazione nei reparti, per gli addetti ai lavori.

L’accordo Regione Sindacati che sembravano aver trovato l’intesa

Nei primi giorni di giugno sembrava essere arrivata la svolta. Un accordo tra Regione e sindacati che annunciava che ogni ora di straordinario al Dea, sarebbe stato pagato non 65, ma 100 euro, oltre a un’indennità ulteriore per i medici di pronto soccorso a partire dal 1 maggio scorso. Un provvedimento, quindi, che avrebbe dovuto avere effetto retroattivo e che poteva coinvolgere anche medici di altri reparti che avrebbero prestato la propria opera al Dea.

Gli ospedali restano in attesa di un atto formale da parte della Regione

La Regione sembrava convita che quell’accordo avesse forza di legge, ma così non sembra che sia. In fondo si trattava di una misura utile ad andare a colmare quei ‘vuoti’ che si registrano nei pronti soccorsi a causa della carenza di personale. Di fatto, però, non ci sono stati aumenti, perché non sono stati autorizzati. Sembra che i dirigenti amministrativi dei presidi ospedalieri siano in attesa di un atto formale da parte dell’Ente. Tutto questo mentre si va verso la stagione più complicata dell’anno, quella estiva, nella quale l’afflusso dei pazienti cresce a dismisura.

Sembra, però, che la soluzione sia ormai dietro l’angolo, visto che la Regione ha intenzione di contattare ogni singolo ospedale per autorizzarlo al pagamento delle indennità. La situazione di impasse dovrebbe davvero avere i minuti contati.

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