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Roma: Vigili presso la Procura senza auto. Il Sulp: ‘Non siamo messi in condizioni di operare’

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vigili in Procura senza auto

Mancano le auto di servizio presso la Procura della Repubblica di Roma. A evidenziare il problema è la U.O. P.G. che opera presso la
Procura della Repubblica che sottolinea come il parco auto sia ‘ridotto da alcuni mesi a meno del 50% rispetto alla precedente dotazione’. Un disagio notevole per i Vigili di Pg che nel denunciare la situazione specifica anche: ‘Attualmente le autovetture in carico sono 3, delle quali una è praticamente “bloccata” in officina per questioni burocratico-contrattuali, una è a disposizione dell’ufficio di P.G. del Procuratore Capo e l’altra viene suddivisa tra i 40 funzionari che eseguono le investigazioni delegate dalla Procura’.

Un disagio notevole per una Sezione capace di ottenere considerevoli risultati

Difficoltà difficile da gestire per una Sezione che si è negli anni distinta ed ha avuto numerosi  riconoscimenti anche da Procuratori e Giudici e che svolge attività investigativa delegata sulla ‘Malasanità’, l’abusivismo edilizio, i Codici rossi a tutela delle persone ‘fragili’, sfruttamento della prostituzione, anti-corruzione, anti-truffa, lesioni gravi ed omicidi stradali, furti, ricettazione, esecuzione di misure cautelari ed altri reati contro il patrimonio e le persone. Investigazioni che hanno portato all’arresto anche di impiegati pubblici corrotti,
ai quali si è arrivati dopo mesi di pedinamenti ed appostamenti, ormai impossibili da eseguirsi, considerando che è rimasta un’unica auto a disposizione da dover “spartire” in 20 pattuglie.

Indagini che devono essere eseguite, come è ovvio per chi fa questo lavoro, anche considerando che tale personale è distaccato e dipendente direttamente dalla Procura, in abiti borghesi e con auto senza contrassegni, altrimenti ogni attività investigativa rischia di essere vanificata. Pedinamenti o appostamenti, utilizzati nelle investigazioni dei reati di truffa, corruzione, come anche nei “Codici Rossi” o nello “sfruttamento della prostituzione”, tanto per citarne alcuni, non possono certo eseguirsi con autovetture con i contrassegni, ben visibili a tutti, specie all’occhio attento di ladri, corrotti, sfruttatori, mariti o padri violenti…

Agenti costretti a utilizzare mezzi propri per svolgere le indagini

‘Resta difficile pensare che il Comando non sia riuscito a reperirne altre 3 per la Sezione P.G., ma abbia scelto di tagliare la fornitura di
auto e portarla al 50% della precedente dotazione’. Una situazione a fronte della quale gli agenti della Sezione di Polizia Giudiziaria della Polizia locale, pur di non restituire indietro al Procuratore le deleghe di indagine, dicendogli che non si possono fare per mancanza di auto e facendo fare una pessima figura al Sindaco e a Roma, utilizzano i propri mezzi di locomozione, a rischio e ovviamente di tasca propria, perché nessuno gli ripagherà mai la benzina o gli eventuali danni.

‘Ma può andare avanti così il Corpo della Polizia di Roma Capitale? In un momento particolare per la sicurezza di Roma pare davvero assurdo che il Comando abbia scelto di dimezzare la fornitura di auto proprio alla Sezione di P.G. che svolge indagini contro quei reati violenti che stanno preoccupando Roma e i romani.

Il segretario del Sulp manifesta indignazione per la situazione

Di fronte a questa difficile situazione anche i sindacati di categoria intervengono per manifestare dissenso. In particolare il segretario romano del Sulp, Marco Milani, sottolinea: ‘E dopo la soppressione del PICS (Pronto intervento centro storico), il bizzarro impiego dei gruppi SPE E GSSU, ormai distolto dai precipui compito d’istituto, anche il nucleo di Polizia Giudiziaria presso la Procura, viene messo in condizioni di non operare. Sembra quasi una scelta, quella di togliere al Corpo la sua capacità operativa’.

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