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Roma, vittima di soprusi incendia casa dell’ex per vendetta: 43enne a processo per omicidio

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Ha dato fuoco alla casa nella quale viveva l’ex compagno per vendicarsi di quest’ultimo, che l’aveva lasciata nonostante lei non si fosse mai ribellata ai soprusi. È successo il 5 giugno del 2019 e per quei fatti nel processo in corso davanti alla Corte d’Assise di Roma il pubblico ministero Corte d’assise, Antonio Verdi ha chiesto la condanna della donna a 24 anni di carcere.

I fatti

L’imputata, una 43enne del Bangladesh, Nasrin Akter, nella notte del 5 giugno del 2019 aveva raggiunto l’abitazione nella quale l’ex compagno viveva insieme a un altro uomo, è entrata nel palazzo di via Lo Surdo, in zona Marconi e ha dato fuoco all’appartamento dove i due uomini vivevano insieme ad altre persone.

A scatenare la 43enne non solo i maltrattamenti subiti dall’ex, ma anche l’abbandono da parte dell’uomo che la aveva lasciata nonostante lei non si fosse mai ribellata ai soprusi. Violenze per le quali la donna aveva sporto denuncia qualche giorno prima dell’incendio. Nonostante la 43enne avesse il volto coperto da un foulard il suo ingresso nella palazzina di via Lo Surdo è stato immortalato dalle telecamere di videosorveglianza. Dopo aver gettato l’innesco nell’appartamento la donna è scappata via.

L’incendio provoca un porto e un ferito

Si è sviluppato un incendio a causa del quale un uomo e una donna sono rimasti gravemente feriti, il primo in seguito è morto a causa della gravità delle ustioni riportate, l’ex compagno non ha riportato conseguenze, mentre gli inquilini dello stabile sono stati fatti evacuare, per fortuna solo alcuni sono rimasti intossicati, ma senza conseguenze più serie.

Gli investigatori in breve sono risaliti a Nasrin Akter, arrestata in quanto nell’abitazione in cui è stata rintracciata sono stati trovati i vestiti che indossava la donna ripresa dal sistema di videosorveglianza, due accendini, un coltello e le chiavi della casa incendiata.

Davanti alla Corte d’Assise di Roma la 43enne è comparsa per rispondere di omicidio e il pm ha chiesto la condanna a 24 anni di reclusione. Nella prossima udienza la parola passa alla difesa. Non resta da vedere quale sarà la linea difensiva. Ma per saperlo bisogna aspettare.

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