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Buche sulla via del Mare, la Città Metropolitana: ”Se non riusciamo a ripararla, la chiudiamo”

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Albano Laziale. Da tempo, ormai, le condizioni del manto stradale sulle provinciali di via del Mare, Ardeatina e via Cancelliera sono tali da mettere a rischio la vita dei cittadini in transito ogni giorno su quelle strade. Alle volte, poi, il rischio si concretizza con conseguenze tragiche e disastrose. Così come è accaduto nel pomeriggio di sabato scorso, a Pavona, precisamente all’altezza dell’incrocio con via Udine. In quell’orrenda occasione, il conducente di uno scooter è stato sbalzato fuori dal motociclo a causa di una profonda buca sulla carreggiata. L’uomo, poi, è finito frontalmente sulla macchina che veniva dal lato opposto ed e rimasto ferito gravemente. Ormai non servono più a nulla i cartelli né l’abbassamento dei limiti di velocità, che sembrano essere solamente dei palliativi per aggirare il problema e non risolverlo mai definitivamente. Intanto, però, la gente ci muore su quelle strade, e in molti si chiedono se verrà mai definitivamente riparata.

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L’esposto del Consigliere Marco Moresco

E’ recente anche l’esposto fatto dal consigliere comunale di Albano, Marco Moresco, che da tempo è in prima linea nella battaglia per far riasfaltare la via del Mare, ridotta ormai in condizioni pietose. Moresco proprio il 18 novembre aveva inviato un esposto per segnalare la numerosa presenza di buche su tutta la SP 101/a. Il Consigliere di Albano era stato chiaro e perentorio: ” Così non si può andare avanti, si rischia la vita ogni giorno. Non servono più i cartelli con i limiti di velocità 30 km/ h, la strada dovrebbe essere messa in sicurezza il prima possibile, perché non è più percorribile. L’unica cosa che serve è rifare semplicemente la strada”.

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La risposta dell’Ufficio viabilità di Città Metropolitana di Roma 

La risposta pervenuta, in fin dei conti, non ha tardato ad arrivare. Ma il suo contenuto ha dell’incredibile e più che rassicurare sembra incoraggiare ancora di più lo sconforto sulla vicenda. Il 24 novembre, infatti, l’ufficio viabilità di Città Metropolitana di Roma risponde all’esposto del consigliere comunale affermano che: ”qualora le attuali condizioni della sede stradale presentino uno stato tale da rendere inefficace il solo intervento con personale cantieristico, nelle more della completa messa in sicurezza e a tutela della pubblica incolumità, saranno presi gli opportuni provvedimenti fino all’eventuale chiusura della strada” . Per parafrasare il burocratese: se non si riuscirà a rifare il manto stradale, allora chiuderanno la strada. Insomma, ancora una volta un aggiramento del problema. Un aggiramento in grande stile, dato che toccherà poi ai cittadini scovare il modo per poter transitare verso i propri luoghi d’interesse, magari a bordo di qualche velivolo aereo che sfidi la gravità. Le vie in questione sono di fatto fondamentali per il transito dei cittadini durante la giornata, in entrambe le direzioni. 

Il secondo esposto del Consigliere Moresco

Per coronare il quadro, poi, c’è da considerare anche la presenza dei rifiuti che costeggiano di continuo quelle strade ormai lasciate al degrado più completo. Buche sulle strade e rifiuti che esondano dai cassonetti. Una vera e propria discarica a cielo aperto che non potrà se non peggiorare, se si dovessero realmente chiudere al passaggio dei cittadini. Il Consigliere Moresco, ha perciò lanciato un secondo esposto in cui chiarisce definitivamente la sua posizione a seguito della tragedia degli ultimi giorni. Moresco: ” Vi chiedo di ripristinare, quanto prima, le condizioni minime di sicurezza imposte dalla legge e dal codice della strada. Vi chiedo inoltre una data (almeno presunta) di avvio del cantiere sul tratto di strada in oggetto. In mancanza di un Vostro riscontro, mi vedrò costretto ad adire le più opportune vie legali nei Vostri confronti, sia civili che penali, a tutela della sicurezza delle comunità locali che rappresento.”

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