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Covid, variante inglese in Italia: cos’è, cosa dicono gli scienziati, l’efficacia del vaccino

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Da ieri non si fa altro che parlare della variante inglese del Coronavirus tra preoccupazione e messaggi di esperti che, invece, cercano di riportare alla calma. L’allarme è partito dal Regno Unito che di fatto ora si trova isolato: tra i tanti paesi europei, anche l’Italia ha deciso di sospendere i voli fino al 6 gennaio. Il ministro Speranza ha firmato un’ordinanza con la quale vieta l’ingresso in Italia a chi negli ultimi 14 giorni ha transitato nella Gran Bretagna. “Chiunque si trovi in Italia, in provenienza da quel territorio – spiega il ministro, è tenuto a sottoporsi a tampone antigenico o molecolare contattando i dipartimento di prevenzione. La variante del Covid, da poco scoperta a Londra, è preoccupante e dovrà essere approfondita dai nostri scienziati. Nel frattempo scegliamo la strada della massima prudenza”. 

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Variante inglese del Coronavirus: che cos’è

La variante inglese del Coronavirus ha fatto registrare nell’ultima settimana un aumento del 50% dei casi nel Regno Unito, registrando un nuovo record di contagi nelle ultime 24 ore, circa 36mila. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha annunciato che la nuova variante di Covid-19 scoperta in Gran Bretagna è stata individuata anche in altri paesi tra cui la Danimarca, l’Australia e Olanda. Ma è notizia di ieri che la variante è stata isolata anche in Italia: è una donna italiana la prima paziente su cui è stato riscontrato per la prima volta il genoma del Sars-CoV-2. La donna e il suo convivente (anche egli risultato positivo e rientrato giorni fa dal Regno Unito) attualmente sono in isolamento presso l’ospedale militare del Celio e sarebbero in buone condizioni. 

Vaccino in Italia e variante inglese, cosa dicono gli esperti

A preoccupare gli italiani (e non solo) è il vaccino. Tra pochissimi giorni dovrebbe partire anche in Italia la campagna di vaccinazione. Ma i cittadini si domandano: con la variante inglese il vaccino avrà la stessa efficacia?  Il Ministro Speranza ai microfoni della trasmissione “Mezz’ora in più” ha dichiarato che “dalle primissime informazioni sembra che i vaccini possano funzionare ugualmente”. Il virologo Pregliasco all‘Ansa ha spiegato che “la variante inglese non dovrebbe sfuggire alla protezione della vaccinazione. Questo è dovuto al fatto che gli anticorpi promossi dal vaccino hanno un bersaglio su diversi punti della proteina spike che si trova sulla superfice del virus, quindi anche se qualche piccola parte della spike si modifica, viene comunque riconosciuta. Nella peggiore delle ipotesi – afferma il virologo – non sarebbe un dover ricominciare da zero con la sperimentazione, ma fare un aggiornamento della composizione del vaccino, in modo simile a quanto avviene ogni anno con quello influenzale”. Per Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute, gli inglesi avrebbero taciuto l’esistenza di questa variante. “La nuova variante – spiega al Messaggero – non è più letale, ma circola con una velocità più alta anche del 70-80%. In queste condizioni sarà difficile riaprire le scuole il 7 gennaio. A Natale si rischia una nuova impennata”.

Per il Centro Europeo per il controllo delle malattie, la variante inglese del Coronavirus circola già da un mese. Come viene spiegato in un rapporto pubblicato sul sito, tre sequenze di campioni raccolti in Danimarca e uno in Australia, prelevati a novembre, sono risultate essere collegate al focolaio inglese causato da questa mutazione. Questo significa che si è già verificata una sua diffusione internazionale, anche se non se ne conosce l’estensione. 

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