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Allarme in Italia, l’acqua frizzante scarseggia e la birra è a rischio nei supermercati: ecco perché

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Dopo l’acqua frizzante, che rischia di non essere più presente sugli scaffali dei supermercati, ora in Italia è allarme anche per la birra e per tutte le altre bevande gassate. Il motivo? Manca CO2 e il timore, che potrebbe presto concretizzarsi, è che gli italiani debbano fare a meno delle birre industriali. La crisi, infatti, aumenta e come riporta il quotidiano la Repubblica, si registra nel nostro Paese un ammanco di mille miliardi di litri d’acqua. 

Perché manca CO2?

Samuele Pontisso, amministratore delegato del gruppo Goccia di Carnia, a Repubblica ha parlato di un periodo critico. E non è ancora chiaro quanto rientrerà l’emergenza. Anzi, dopo l’acqua frizzante, che scarseggia nei supermercati, è possibile che la mancanza di anidride carbonica faccia ‘sparire’ anche le bevande gassate. E, di conseguenza, le birre industriali. Tutto questo dipende dal caro carburante e dal caro energia, che hanno mandato in crisi l’impianto della Yara International, quello che forniva il 30% delle aziende d’Italia di anidride carbonica. 

L’aumento dei prezzi

L’anidride carbonica manca. E quando le aziende riescono ad acquistarla lo fanno, anche se i prezzi sono alle stelle. E questo, inevitabilmente, potrebbe ‘pesare’ sui consumatori, quelli che al supermercato potrebbero trovare l’acqua sì, ma a prezzi sicuramente maggiori del solito. 

Perché non c’è l’acqua frizzante 

È già da diversi mesi che l’acqua frizzante, in alcuni supermercati d’Italia, manca. Emblematico, infatti, il caso dell’azienda Sant’Anna, che ha pensato bene di interrompere le consegne, almeno per tutto il mese di agosto.

Leggi anche: Stop all’acqua frizzante nei supermercati? Il caso Sant’Anna, manca l’anidride carbonica

All’Ansa Bertone, presidente e amministratore delegato di Sant’Anna, aveva detto: ” la Co2 è introvabile e anche tutti i competitori sono nella stessa situazione. Siamo disperati, è un altro problema gravissimo che si aggiunge ai rincari record delle materie prime e alla siccità che sta impoverendo le fonti”. Come se non bastassero la pandemia, la guerra, i rincari. 
 
 
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