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Choc sul set di un video musicale: 8 modelle violentate e troupe rapinata

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Violenza tivoli

Un episodio terribile, una scena che purtroppo è realtà: sul set di un video musicale 8 modelle sono state violentate, mentre la troupe rapinata. E no, non si tratta di finzione perché questo è quello che è successo il 28 luglio scorso nella città di Krugerdop, a pochi chilometri a nord ovest da Johannesburg, in Sud Africa. “Una vergogna nazionale” – così ha definito la vicenda il capo della polizia, che è intervenuto sul posto. 

Cosa è successo in Sud Africa 

Tutto stava procedendo a gonfie vele: il set era pronto, le modelle anche. Quando, improvvisamente, un gruppo di uomini ha fatto irruzione, ha rapinato la troupe a mano armata e ha violentato 8 ragazze, quelle che stavano partecipando al video musicale. La più giovane ha 19 anni, la più anziana 37, ma tutte, secondo i loro racconti, sarebbero state violentate per ore. E, addirittura, fino a dieci volte. 

“Abbiamo avuto la fortuna di incontrare le famiglie – ha detto il capo della polizia in conferenza stampa – Ma quando vedi quelle persone e ti rendi conto che non sono solo una storia, sono esseri umani, sono lì, sono giovani, parliamo con loro e ti rendi conto di una devastazione che non è temporanea, alcuni dei danni fatti a questa gente sono permanenti”. 

Chi sono gli uomini 

La polizia pare abbia fermato 7 uomini, tutti minatori abusivi e stranieri. Sarebbero stati loro a violentare le ragazze e a rapinare la troupe, che stava girando un video musicale in una di quelle miniere. Quello che è certo, purtroppo, è che resta il dolore di quelle donne, che però ora non sono sole perché nei giorni scorsi sono state moltissime le manifestazioni: centinaia di persone, infatti, sono scese in strada e hanno chiesto maggiore sicurezza. 

“Non ci hanno preso sul serio. Doveva accadere questo tipo di crimine perché noi potessimo mettere sulla mappa il problema dell’immigrazione illegale” – ha dichiarato un manifestante all’Associated Press. Lunedì, intanto, si è tenuta l’udienza per la convalida dell’arresto. Ma quello che è successo resta una vicenda orrenda. 

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